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Opere pubbliche quasi dimezzate
Il presidente dell'Oice ha denunciato il crollo delle gare nei primi quattro mesi dell'anno

Nel primo quadrimestre 2011 le gare di progettazione si sono ridotte del 40,6% in valore rispetto al 2010, con un calo drastico delle gare sopra soglia (oltre 193 mila euro). Calo del 53% in valore anche per la gare di progettazione e costruzione. Il ribasso medio in gara è stato pari al 41,1% che, nel mese di aprile. è sceso ulteriormente arrivando al 50,4% rispetto all’analogo mese del 2010. Sono questi i dati principali dell’Osservatorio Oice-Informatel del mese di aprile nel quale sono state 304 (di cui 48 sopra soglia) le gare bandite per un importo complessivo di soli 54,0 milioni di euro (40,5 sopra soglia). Rispetto ad aprile 2010 il numero dei bandi rilevati nel mese corrente è sceso dell’11,9% (+50,0% sopra soglia e -18,2% sotto soglia) e il loro valore è diminuito, come detto, del 50,4% (-57,3% sopra soglia e -4,3% sotto soglia). Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2011 sono state indette 1.446 gare (di cui 150 sopra soglia) per un valore di 168,2 milioni di euro (120,7 sopra soglia). Il confronto con il primo quadrimestre 2010 è fortemente negativo: il numero delle gare è salito del 9,2% (+19,0% sopra soglia e +8,2% sottosoglia), il loro valore è sceso del 40,6% (-47,7% sopra soglia e -9,8% sotto soglia). Il ribasso medio sul prezzo a base d’asta è stato del 41,1%. «I dati dell’osservatorio del primo quadrimestre confermano che non si arresta la contrazione del mercato pubblico», ha dichiarato il presidente dell’Oice Braccio Oddi Baglioni, «continua quindi il disimpegno della pubblica amministrazione dagli investimenti in infrastrutture, ma guardare solo il capitolo della spesa senza considerare quello degli investimenti produttivi è miope e sbagliato, forse si miglioreranno i bilanci pubblici ma si strangola un intero settore, non solo quello dei progettisti ma tutto il settore delle costruzioni», «L’auspicio», ha aggiunto, «è che dal decreto legge sullo sviluppo, varato giovedì scorso, possano derivare anche benefici in termini di risorse da recuperare e di incentivi per fare ripartire il settore». «Per il resto, relativamente alle modifiche al Codice dei contratti pubblici», ha continuato il presidente Oice, «è positiva la proroga al 31 dicembre 2013 delle norme che agevolano i progettisti a partecipare alle gare, l’innalzamento da 100 mila euro alla soglia comunitaria di 193 mila euro del limite per procedere all’esclusione automatica delle offerte anomale negli appalti di servizi (oltre che di lavori e forniture), anche in questo caso in via transitoria fino a tutto il 2013; alla verifica online dei requisiti dichiarati dalle imprese appaltatrici in gara e trasmissione da parte delle stazioni appaltanti alla Banca Nazionale dei dati dei contratti pubblici (presso l’Autorità), dei certificati dei servizi svolti risolvendo molti problemi fonte di contenzioso; all’obbligo per le stazioni appaltanti di predisporre i bandi sulla base di modelli tipo approvati dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, con il parere del ministero delle infrastrutture. «È auspicabile», ha concluso Braccio Oddi Baglioni, «che nell’iter di conversione del decreto si possano introdurre le ulteriori misure che mancano per completare il processo di semplificazione avviato dal ministro Matteoli».


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