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Case abusive, lite Berlusconi-Lega
Il voto a Napoli - L'annuncio sull'edilizia irrita gli alleati ma Bossi assicura: avanti col Pdl per le riforme - Morcone (Pd): eccola la loro legalità

ROMA – Penultime promesse da campagna elettorale fatte via radio per prepararsi al comizio finale che per Silvio Berlusconi sarà a Napoli. La sorpresa che il premier ha in serbo si chiama abusivismo ed è di certo “popolare” in un’area dove è piuttosto estesa, dunque, può essere il jolly giusto per conquistare la vittoria in una città che lui considera la meno difficile da strappare al centro-sinistra. E infatti il target del successo lo dice lui stesso: «Strappare uno o due città alla sinistra». Torino e Bologna sembrano però sfide più difficili perfino per un premier che ieri si sentiva già vincente. «Nel mio incontro con i cittadini di Napoli farò vedere che ho pronto il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case per valutare il problema in vista di una soluzione. Il provvedimento prevede la sospensione degli abbattimenti fino alla fine dell’anno in modo che avremo tutto il tempo per rimediare ad una situazione insostenibile». In serata, però, la Lega gli rovina il “pacchetto” preparato per piazza Plebiscito dove ci sarà l’ultimo comizio del premier prima del voto di domenica e lunedì prossimi. «Berlusconi dovrà parlarne anche con la Lega». L’altolà è di Roberto Calderoli ed è facile intuirne le ragioni: non solo c’è una ? ormai ? ripetuta contrapposizione tra premier e Carroccio ma è evidente come il tema interessi poco i padani. «Personalmente, indipendentemente da dove siano collocati gli immobili, sono contrario a fermare abbattimenti già disposti di costruzioni abusive, che tra l’altro non avrebbero neppure potuto essere sanate nei precedenti condoni edilizi», spiega ancora il ministro leghista. Argomenta meno l’ultrà padano Mario Borghezio che al programma La Zanzara di Radio 24 fa sapere: «Lo stop all’abbattimento delle case abusive? Una grandissima cazz…». In serata Umberto Bossi è stato però conciliante: «Dobbiamo andare avanti con il Pdl per fare le riforme». Ma non c’è solo l’abusivismo, l’altro buco nero napoletano si chiama rifiuti. E anche qui Silvio Berlusconi ricorda e ripete quello che ha promesso già il candidato sindaco del Pdl, Gianni Lettieri: «Non farà pagare le tasse sui rifiuti ai cittadini finchè ci saranno sacchetti abbandonati nelle strade». Niente Tarsu quindi perché «non si possono pagare le tasse per un servizio che non c’è». Ma proprio sui rifiuti il Cavaliere si gioca l’altra carta con i napoletani «che non saranno irriconoscenti con me e mi faranno vincere al primo turno». Lo stop Berlusconi lo prende dalla Lega ma è il Pd che mette all’indice la sua idea di legalità, come fa l’ex prefetto Mario Morcone, candidato del Pd-Sel: «Ecco cosa la destra intende per legalità! Invece di iniziative sulla qualità della vita, il premier annuncia l’ennesima legge ad hoc. Spero che almeno ci siano i 150 milioni sottratti a Napoli dal nuovo federalismo».


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