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Più tempo per i bilanci degli enti locali
Corte dei conti - La richiesta al Parlamento - Federalismo all'ottavo tassello

La Corte dei conti chiede di dare più tempo a Regioni ed enti locali per approvare i bilanci preventivi. Una sollecitazione in piena regola al Parlamento quella arrivata ieri alla bicameralina sul federalismo fiscale nel corso dell’audizione del presidente della magistratura contabile, Luigi Giampaolino, sul decreto legislativo per l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio locali. Secondo i magistrati contabili, che toccano uno storico nervo scoperto, va superata «l’attuale coincidenza» del termine di approvazione dei bilanci preventivi di Regioni ed enti locali con quello di approvazione della legge di stabilità e di bilancio dello Stato «dalle cui statuizioni dipende la definizione dei mezzi finanziari» per Regioni ed enti locali. Una situazione, sottolinea la Corte, che porta ogni anno a «slittamenti temporali di una fondamentale fase del processo programmatorio» degli enti decentrati. Tanto più che con la recente modifica della riforma contabile (legge 39/2011) s’è persa l’occasione di anticipare la conclusione della sessione di bilancio in Parlamento assicurando a Regioni ed enti locali gli «indispensabili tempi tecnici» per l’approvazione dei loro bilanci preventivi. Dalla Corte dei conti è arrivato un giudizio positivo sugli obiettivi dello schema di decreto, che metterà fine alla giungla esistente a livello locale: sarà cruciale per assicurare una «normalizzazione dei conti pubblici» e rendere trasparenti e confrontabili i bilanci, garantendo ai cittadini di «conoscere l’effettivo stato di gestione degli enti amministrati». La Corte dei conti tuttavia non ha mancato di segnalare i suoi dubbi, a partire dall’«adozione del criterio della competenza finanziaria, che mal si concilia con la nozione dei competenza giuridica alla base della riforma di contabilità pubblica». Passaggio cruciale, in particolare, sarà l’applicazione della riforma ai bilanci sanitari, sui quali la Corte dei conti ha elencato le gravi lacune segnalate negli ultimi anni: costi del personale sottostimati, deficit strutturali nelle Asl con deresponsabilizzazione nella gestione dei costi, forte crescita di consulenze e collaborazioni, inventari «lacunosi», crescita dei crediti dei fornitori. Intanto oggi in Conferenza unificata l’ottavo tassello del federalismo fiscale, il decreto su premi e sanzioni agli amministratori sui quali si profila una seconda mancata intesa col Governo perché giudicato «irricevibile» in sede locale: il decreto andrà così alla bicameralina, che grazie alla legge di proroga all’esame della Camera avrà 90 giorni di tempo per l’approvazione.


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