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Le città delle multe: Rovigo sorpassa tutti e le grandi frenano
Infrazioni stradali - I verbali dei comuni

C’è il lamento malinconico («Esco una volta al mese perché guadagno poco, e ieri mi ha ribeccato l’autovelox») sul blog dedicato a Rovigo che «cambia» («Una volta era un luogo curato e tranquillo…»), e c’è l’attacco politico sui giornali locali contro i «Vigili avvoltoi». Insomma, a Rovigo le multe sono un problema. Non da oggi, perché il monitoraggio del Sole 24 Ore ha documentato anno per anno l’impennata dei verbali nella città; il fatto è che a fine 2009, come mostrano gli ultimi bilanci consuntivi resi disponibili da poco dal ministero dell’Interno, la corsa è arrivata a un primo traguardo, nel senso che i cittadini di Rovigo sono i più multati d’Italia. Merito, si fa per dire, dell’estensione delle zone a traffico limitato e degli autovelox fissi, che oltre alle discussioni nei forum dedicati ai ricorsi alimentano il bilancio comunale. Nel 2009 gli accertamenti hanno sfiorato i 139 euro a cittadino, con un aumento del 51,4% rispetto al 2008, quando la colonna delle entrate aveva già segnato alla voce «multe» un +45,7% rispetto all’anno prima e aveva portato Rovigo all’ottavo posto nella classifica dei capoluoghi da verbale. Con la nuova accelerata, Rovigo balza in testa (le multe portano al bilancio più dell’Ici), complici anche la flessione del «volume d’affari» generato dai vigili nelle città tradizionalmente primatiste, a partire da Firenze. Già, perché l’altra notizia del nuovo monitoraggio, messo a punto grazie alla banca dati AidaPa di Bureau Van Dijk, è il «ripensamento» che sembra aver contagiato le Giunte di molte delle città dalle multe facili, soprattutto nei capoluoghi più grandi. Firenze, costellata di autovelox nei viali a scorrimento che circondano il centro, vede scendere del 6,7% le entrate nate sulla strada, a Brescia e Milano la flessione oscilla fra il 13 e 14% e a Roma arriva al 16,6% rispetto a 12 mesi prima. Risultato: nel 2009 gli accertamenti nei Comuni italiani si sono fermati a 1,43 miliardi di euro, cioè il 3,4% in meno rispetto agli 1,48 miliardi messi a bilancio l’anno prima. Come mai? Anni di crescita costante hanno evidentemente fatto raggiungere ai verbali della polizia municipale un livello massimo fisiologico, oltre il quale non è semplice andare. Il livello di guardia, anzi, è già stato superato e ha già acceso ondate di ricorsi seriali e contenziosi che hanno consigliato prudenza ai Comuni più appassionati nel fotografare gli automobilisti di passaggio. Non dappertutto, però: a Cernobbio, sul lago di Como, nel 2009 hanno messo a bilancio 3,4 milioni di euro, 2.887 euro ad abitante (ma da Cernobbio passano ogni anno decine di migliaia di turisti). Ironia della sorte, il sindaco, Simona Saladini, tre anni fa si è vista condannare per peculato e falso ideologico a due anni e due mesi per aver restituito agli automobilisti circa 4mila euro di multe per un problema di gestione di cassa dopo l’addio al Consorzio che gestiva la riscossione. Ora aspetta la Cassazione, e nel frattempo incassa la solidarietà di molti cittadini (c’è anche un gruppo di sostegno su Facebook con più di 300 aderenti). Tra proteste e ricorsi (in questi giorni è partito a Milano il processo contro 33 fra sindaci e funzionari accusati di fare “cartello” con i fornitori di T-red, i semafori «intelligenti»), il tema multe è sempre più delicato. Lo dimostra la campagna elettorale di Milano, con le ultime promesse della Moratti su autovelox e strisce blu: anche il nuovo sindaco di Napoli, però, dovrà mettere mano al tema, per cercare di riscuotere almeno una parte dei 531 milioni di euro di multe mai arrivate alla cassa.


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