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Equitalia scarica gli enti locali
Ultimatum di Attilio Befera, presidente della società pubblica, in commissione finanze alla camera

Equitalia scarica i comuni. Attilio Befera, nel suo ruolo di presidente della società per la riscossione, intervenendo ieri in commissione finanze alla camera, nel corso di un’audizione informale sul decreto sviluppo lancia il suo ultimatum agli enti locali: «Alla luce della normativa che entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio e soprattutto alla luce dei tanti problemi scaricati su Equitalia invece attribuibili alle inefficienze di molti enti locali si sta valutando se partecipare o meno alle gare che i comuni, a partire da quella data, dovranno bandire per gestire la loro riscossione». Per Befera, la qualità della riscossione che arriva, per il 75% delle pretese, sostanzialmente da comuni e enti minori presenta «altissima frammentazione e basso valore unitario della pretesa». Questo crea, per Befera, «problemi di efficienza della macchina di esazione e forti ricadute nella relazione con i debitori (anche in considerazione della scarsa affidabilità della pretesa». Insomma Equitalia si troverebbe a dover fronteggiare il recupero di milioni di posizioni dal valore unitario pari a 1.000 euro. A stretto giro risponde Franco Tuccio, presidente Anutel (associazione nazionale uffici tributi enti locali) «Befera evidenzia un problema non nuovo per gli enti locali. Noi chiediamo di poter avere gli stessi strumenti che utilizza Equitalia, uno per tutti il ruolo, per consentirci di riscuotere le nostre entrate». Per Tuccio una delle ragioni della distorsione è da ricercarsi nel sistema degli aggi: «con un aggio da corrispondere per la riscossione spontanea pari all’1% quasi tutti i comuni sono stati costretti da Riscossione Spa oggi Equitalia Spa a pagare aggi che arrivano fino al 5% per la riscossione spontanea, con enormi costi che contribuenti e comuni hanno dovuto sostenere» calcola il presidente di Anutel. Nella relazione, il presidente di Equitalia, ha posto in evidenza il ruolo di Equitalia che, spesso, trovandosi alla fine della filiera impositiva, «sconta terribilmente e incolpevolmente inefficienze ascrivibili ad altri». Tornando poi all’azione esecutiva della società di riscossione, Attilio Befera ha evidenziato l’aumento per il 2010 dell’attività di moral suasion con l’invio di oltre 3.400.000 solleciti con una crescita del 20% rispetto al 2009. «Si tratta», ha spiegato Befera, «di uno strumento di grande valenza funzionale a rammentare al soggetto l’esistenza di una posizione di debito, consentendogli, prima dell’attivazione di qualsiasi procedura coattiva, la possibilità di contattare gli enti impositori per ottenere un eventuale sgravio». E anche sui preavvisi di fermo, riconoscendo che costituiscono lo strumento di riscossione più utilizzato, il presidente di Equitalia ha voluto rimarcare la natura sollecitatoria piuttosto che invasiva della sfera patrimoniale del destinatario. Ma le rassicurazioni di Befera non fermano l’attività dei deputati che stanno mettendo a punto, proprio sulla riscossione ,un pacchetto di emendamenti. Oggi, intanto il governo, votando la mozione Bernardo, scioglierà il nodo se quest’ultima diventerà emendamento al dl sviluppo. La mozione ieri ha incassato la condivisione del presidente di Equitalia: «Le proposte contenute nella risoluzione del Pdl, sono condivisibili», ha infatti affermato Befera auspicando l’inserimento nel dl sviluppo. Per la Lega Nord, Maurizio Fugatti, che del dl sviluppo è anche relatore, ha dichiarato a ItaliaOggi: «Stiamo lavorando, come gruppo a una serie di emendamenti per venire incontro alle esigenze delle imprese intervenendo sulla misura degli aggi e sull’aumento delle possibilità di rateazione». Tema solo accennato ieri in commissione l’accertamento esecutivo. «Befera», racconta Fugatti, «ci ha ricordato che i tempi delle commissioni tributarie in media si aggirano tra i 120 e i 180 giorni ma noi, come Lega, riteniamo che si debba intervenire per prevedere un termine diverso dai 120 giorni». Modifiche alla riscossione necessarie anche per Alberto Fluvi, Pd, «stiamo ragionando su come fare a escludere eventuali forme di anatocismo, ovvero interessi su interessi e more. Inoltre, stiamo operando per rivedere il meccanismo di espropriazione degli immobili e di iscrizione dell’ipoteca. Per ciò che concerne, infine, la riscossione per importi significativi, siamo al lavoro per scongiurare l’uso delle cosiddette «ganasce fiscali» da applicare». Befera ha infine fornito i primi dati 2011 sul riscosso: «il trend dei primi quattro mesi dell’anno in corso conferma il dato positivo con 3.108 mln di euro riscossi, vale a dire un +12,5% rispetto all’omologo periodo del 2010». Sulle rateazioni ha aggiornato le informazioni: oltre 1.200.000 le rateazioni concesse per oltre 15 mld di euro. E sui numeri delle procedure esecutive ha ricordato il trend decrescente per tutte le tipologie tranne che per i pignoramenti presso terzi (si veda ItaliaOggi del 24/05/2011 e del 20/4/2011). Ieri in commissione, sul dl, è intervenuto anche Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato e di Rete imprese: «Un primo passo nella direzione giusta per abbassare la pressione burocratica sulle imprese», il giudizio espresso sul provvedimento.


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