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Case rurali esenti Ici solo in categoria A/6
Il decreto sviluppo - L'esame in Parlamento/Catasto. Liberalizzato il commercio dei dati

Tutte le case rurali finiranno nella categoria catastale A/6 e non pagheranno l’Ici. Con l’ennesimo giro di boa normativo, allo scopo di sanare la frattura tra Cassazione e agenzia delle Entrate nella quale si dibattevano migliaia di agricoltori in perenne contenzioso fiscale, ora tutti dovranno mettersi in coda per autocertificare la propria posizione e farsi accatastare la casa in A/6 (abitazioni di tipo rurale). Il problema nasce dal Dl 557/93, che all’articolo 9 aveva fissato il requisito, ai fini fiscali, per il riconoscimento della «ruralità» dei fabbricati, che di conseguenza, indipendentemente dalla categoria catastale attribuita a suo tempo, non sarebbe soggetto a Ici. Nonostante la complessità della norma, che indicava una nutrita serie di caratteristiche (sia per le abitazioni che per gli immobili strumentali), in questi anni il contenzioso vedeva la Cassazione, sulla spinta dei Comuni, riconoscere la “qualifica” solo agli immobili iscritti alla categoria catastale A/6. Categoria che peraltro in molti casi l’agenzia del Territorio si rifiutava di attribuire, perché l’abitazione rurale doveva essere, secondo le indicazioni del 1939, un abituro contadino senza servizi o poco più e non una villetta come accade ormai normalmente, dato che il tenore di vita della popolazione rurale si è, fortunatamente, elevato negli ultimi 70 anni. Ora il problema sarà risolto, anche se in modo macchinoso: gli interessati presenteranno al Territorio, entro il 30 settembre 2011, un’autocertificazione sul possesso dei requisiti dal 2005, in via continuativa. Entro il 20 novembre l’agenzia, previa verifica, concederà la sospirata categoria A/6 (o D/10 per gli immobili agricoli strumentali come stalle, fienili o rimesse). Un Dm dell’Economia stabilirà le modalità dell’operazione. Un’altro emendamento “catastale” liberalizza la commercializzazione dei dati ipotecari catastali, oggi esclusiva dell’agenzia del Territorio (la consultazione per i privati era e resta gratuita).


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