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Commissario ad hoc per lo sportello unico
Il decreto sviluppo - L'esame in Parlamento/Semplificazioni. Colpiti i Comuni inadempienti

ROMA – La prospettiva di un commissariamento ad hoc per quei Comuni che non rispettassero la scadenza del 30 settembre per l’attivazione dello sportello unico per le imprese esce confermata dal gioco delle correzioni al Dl sviluppo. Nonostante il secco «no» dell’Anci, che ieri ha espresso «forte preoccupazione» per questa misura. L’associazione dei comuni chiede che si proceda invece con il previsto iter dei regolamenti attuativi dello sportello unico, che passa per il varo dei due regolamenti attesi dai ministeri della Semplificazione normativa e dello Sviluppo economico. Anche perché sono già più di 5mila le amministrazioni comunali che si sono accreditate (su 8092 , di cui 1784 in delega alla Camera di commercio competente per territorio) dotandosi degli strumenti telematici per gestire il procedimento automatizzato. La norma, introdotta con un emendamento dei relatori, Maurizio Fugatti e Giuseppe Marinello, contiene un riferimento agli atti regolatori dei due ministeri ma, perentoriamente, prevede che il Prefetto, previa diffida e sentita la Regione, nomini un commissario ad acta per i sindaci che non rispettano la scadenza di settembre. Sullo sportello unico s’è poi aggiunto, nel testo delle Commissioni, l’emendamento presentato dal deputato del Pdl Alessandro Pagano. Si definisce il ruolo di certificazione e documentazione d’impresa affidato a questa struttura, che dovrà comunicare a tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento di registrazione e avvio di una nuova attività imprenditoriale tutte le atti autorizzatori, le licenze e le eventuali concessioni. Con l’aggiunta che queste comunicazioni devono avvenire solo per via telematica e la garanzia che le stesse amministrazioni destinatarie dei documenti non possano in nessun caso richiederne ulteriore copia alle imprese. Altro emendamento all’articolo 6 del Dl presentato da Cosimo Ventucci (Pdl), introduce modifiche alle disposizioni del Codice civile in materia di scritture contabili e consente di assolvere gli obblighi di numerazione progressiva e di vidimazione mediante marcatura temporale e firma digitale. Infine, una nuova semplificazione per i cittadini che cambiano residenza, proposta dal deputato del Pdl Vincenzo Fontana. Toccherà alle amministrazioni comunali, su richiesta degli interessati, comunicare alle Asl il cambio di residenza entro un mese dalla registrazione della variazione anagrafica. L’azienda sanitaria, a sua volta, provvederà poi ad aggiornare il libretto sanitario e a trasmetterlo al titolare al suo nuovo indirizzo. Il tutto, ovviamente, senza nuovi oneri a carico delle amministrazioni.


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