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Via ai Confidi dei professionisti
Il decreto sviluppo - L'esame in Parlamento

ROMA – Tra le novità dell’ultima ora al Dl sviluppo approvate dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera c’è anche quella che consente ai liberi professionisti di costituire Confidi. Opportunità questa finora a esclusivo appannaggio delle piccole e medie imprese industriali, commerciali, turistiche e di servizi, nonché di imprese artigiane e agricole. Non solo riscossione, spiagge e banche dunque, tra le oltre 140 proposte di modifica bipartisan al Dl sviluppo, approvate martedì sera e approdate ieri per l’esame e il via libera dell’Aula. Via libera che arriverà, però, solo la prossima settimana, dopo che saranno chiuse alcune partite ancora da definire nei dettagli. Il Governo porrà la fiducia lunedì 20 ma, come previsto dai regolamenti di Montecitorio, il responso dell’assemblea arriverà nelle 24 ore successive. In perfetta coincidenza con la verifica politica di Palazzo Madama, su cui, con l’accordo delle opposizioni, a quel punto non sarà più necessario pronunciarsi con un voto. Il testo licenziato dalle commissioni non è blindato. Il Governo e la maggioranza potranno ancora intervenire fino a quando sarà chiesta la fiducia. Ad ora, ufficialmente si attendono soltanto interventi formali, come ad esempio sulla centrale rischi per le banche. Più difficile, invece, un dietrofront sull’accertamento esecutivo e la possibilità di rimuovere i giudici tributari lumaca. Il pacchetto più articolato resta quello fiscale con le modifiche alla riscossione. Ma con alcuni aspetti ancora da chiarire come il rischio paralisi della giustizia tributaria. Accertamento esecutivo. Il rischio ingolfamento per le Commissioni tributarie è ora più elevato. La sospensiva di sei mesi non sembra essere limitata solo agli accertamenti esecutivi in vigore dal 1° luglio. Infatti, la previsione che l’istanza di sospensione deve essere decisa entro 180 giorni dalla data della sua presentazione, è destinata ad avere effetto su tutte le istanze presentate dopo l’entrata in vigore della legge di conversione. Ad esempio, un accertamento notificato agli inizi dell’anno, e quindi sottoposto al “vecchio” regime, a seguito della notifica della cartella di pagamento, certamente subirà la richiesta di sospensione da parte del contribuente: e nonostante l’atto non sia “esecutivo” si applicherà comunque la regola della decisione “forzata” entro i 180 giorni. La riscossione fa lo sconto. Se venisse confermato in Aula, l’emendamento che prevede la riduzione del 50% delle maggiore imposte e degli interessi dovuti a seguito di accertamento non definitivo a un terzo, rappresenterà l’aspetto di maggior rilievo per la riforma dell’accertamento. La riduzione della misura delle imposte provvisoriamente dovute rappresenterebbe una equa contropartita al dovere di “anticipare” all’Erario somme su atti tutt’altro che definitivi. La misura, peraltro, oltre a rappresentare un elemento di equità non dovrebbe incidere negativamente sul gettito atteso dalle nuove disposizioni. No all’anatocismo. Niente più incrementi di interessi su interessi: gli interessi di mora si applicheranno sulle somme iscritte a ruolo escluse le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi. Non solo. Anche gli interessi subiranno uno sconto. Calmierati anche quelli previsti per il versamento, la riscossione e i rimborsi di ogni tributo, per i quali la legge attualmente prevede il limite in tre punti percentuali di differenza rispetto al saggio legale. Differenza che le Commissioni portano a un punto percentuale rispetto al tasso di interesse fissato ai sensi dell’articolo 1284 del codice civile, fatta eccezione per la determinazione degli interessi di mora.

Le novità del decreto sviluppo

Tetto di 2mila euro per le ganasce fiscali
Ammorbidite le ganasce fiscali per i debiti sotto i 2mila euro che potranno scattare solo dopo due solleciti di pagamento, di cui il secondo dopo almeno sei mesi dalla spedizione del primo avviso. Al tempo stesso la prima casa sarà ipotecabile o espropriabile solo per debiti che superino i 20mila euro e qualora la pretesa iscritta a ruolo sia contestata o contestabile in giudizio.

Addio all’anatocismo sulle cartelle esattoriali
Viene soppresso il cosiddetto anatocismo fiscale: gli interessi di mora si applicheranno sulle somme iscritte a ruolo mentre saranno escluse le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi. Contemporaneamente vengono calmierati gli interessi previsti per il versamento, la riscossione e i rimborsi di ogni tributo che dal 3% attuale oltre il saggio legale scendono all’1%.

Bonus investimenti al Mezzogiorno
Nel decreto spunta un altro strumento di sostegno alle imprese dopo il credito d’imposta al 90% sugli investimenti in ricerca condotti con università, enti e (novità dell’ultim’ora) gli istituti di ricerca e cura. Si tratta del bonus investimenti al Sud che sarà finanziato con le quote non spese dei finanziamenti del fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) destinati alle Regioni del Mezzogiorno.

Tassato al 20% il noleggio degli yacht
Modificato il regime del noleggio giornaliero di imbarcazioni da diporto: l’attività potrà essere esercitata anche in via occasionale e sarà sottoposta a un’imposta sostitutiva del 20 per cento. Sempre in tema di turismo scompare il diritto di superficie di 20 anni sulle spiagge (che potrebbe ritornare nel Ddl comunitaria) mentre sopravvivono i distretti turistici (che non si chiameranno più «turistico-alberghieri»).

Appalti, raddoppia la soglia per gli affidamenti diretti
Nel passaggio in commissione l’articolo 4 del Dl dedicato agli appalti si è arricchito di diverse novità: dall’innalzamento da 20mila a 40mila euro della procedura negoziata per cottimo fiduciario all’anticipazione alla fase del progetto preliminare del parere della Conferenza dei servizi; fino alla riduzione da 1,5 milioni a un milione della soglia per la procedura negoziata da applicare ai lavori relativi ai beni culturali.

Professionisti ammessi ai Confidi
Modificata su iniziativa del Carroccio la disciplina dell’attività di garanzia collettiva esercitata dai «Confidi» che comprenderà oltre ai «consorzi con attività esterna» anche quelli costituiti dai liberi professionisti. Fino ad oggi riguardavano le piccole e medie imprese industriali, commerciali, turistiche e di servizi, nonché le imprese artigiane e agricole.


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