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La riscossione con l'acqua sporca
Fisco locale

Chi riscuoterà, e con quali strumenti, le entrate dei Comuni fra sei mesi? La risposta, se passerà la mini-riforma del fisco locale scritta dal Governo nei correttivi al decreto sviluppo, è tutt’altro che semplice. L’uscita improvvisa di scena di Equitalia, senza preparare il terreno (e concedere i tempi) per una successione ordinata, rischia di infittire di ostacoli la strada fra il Comune e i miliardi di Ici, Tarsu, multe che ogni anno non vengono pagate spontaneamente dai cittadini, ed entrano nel giro della riscossione coattiva. L’idea iniziale era quella di frenare alcune storture della riscossione (nazionale, soprattutto), che per eccesso di rigidità stanno scaldando i rapporti tra l’Erario e cittadini e imprese in tempi di crisi. Sull’onda dell’entusiasmo, però, il maxiemendamento dà un colpo di maglio anche al fisco locale, e non si preoccupa più di tanto di come potranno organizzarsi i Comuni dopo l’addio frettoloso di Equitalia. Tanto impegno, forse, sarebbe stato meglio riposto nella ricerca di una soluzione vera ai nodi dell’accertamento esecutivo, in una riduzione degli aggi o in un nuovo aiuto sulle rate. Su questi problemi, veri, c’è il vuoto o quasi.


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