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Al fondo infrastrutture 5 miliardi Anas divisa, Agenzia stradale al via
Strade. Al nuovo organismo pianificazione e vigilanza sui concessionari

ROMA La novità dell’ultima ora è il rifinanziamento del fondo infrastrutture per 4.930 milioni da spendere nel periodo 2012-2016: 930 milioni nel 2012, poi un miliardo per ciascuno degli anni da 2013 a 2016. Per il resto, la politica delle grandi opere nella manovra era stata già tracciata dalle bozze circolate nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore del 25 giugno) con un doppio intervento strutturale. Il primo è la revoca dei fondi destinati al programma della legge obiettivo e non ancora impegnati, per poi riassegnarli ai programmi infrastrutturali del Cipe. È una cifra ingente di fondi che potrebbe sfiorare, almeno sulla carta, i cinque miliardi di euro. Il secondo intervento pesante nel campo infrastrutturale è la riorganizzazione dell’Anas, con una sostanziale scissione in due dell’attuale Spa: da una parte, i compiti regolatori e di vigilanza sulle concessionarie autostradali e quelli di programmazione della rete stradale complessiva saranno affidati a un’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali; dall’altra, al-l’Anas, che sarà trasformata in holding, resteranno i compiti di gestione, realizzazione e manutenzione della sua rete stradale attuale. È la fine del conflitto di interessi che finora vedeva nell’Anas al tempo stesso un operatore al pari delle altre concessionarie stradali e anche il concedente/vigilante dell’intero mercato. L’Economia è convinta che con la creazione dell’Agenzia, che subentrerà nel ruolo di concedente ad Anas, si possa fare chiarezza e avviare una nuova stagione nell’assetto dei rapporti concessori. La norma di entrata al Consiglio dei ministri di oggi prevede, peraltro, per l’Anas, la nomina di un amministratore unico «al quale sono conferiti i più ampi poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria, ivi incluse tutte le attività occorrenti per la individuazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali di Anas spa che confluiscono, a decorrere dal 1° gennaio 2012, nell’Agenzia». Se, come sembra, come amministratore unico sarà nominato Pietro Ciucci, attuale numero uno dell’Anas, il riassetto sarà meno difficile e doloroso per la società stradale, che dovrà trasferire alla nuova agenzia anche le strutture e il personale che oggi fanno capo all’Ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali (Ivca). Qualche dettaglio più preciso si è acquisito ieri anche sulla enorme operazione di riprogrammazione che Giulio Tremonti ha voluto sulle grandi opere della legge obiettivo. I termini possono ancora cambiare nelle ultime ore che precedono il Consiglio dei ministri e nella stessa riunione del Governo, ma fino a ieri sera la norma prevedeva la revoca di tutti i fondi assegnati fino al 31 dicembre 2008 a opere per cui non sia stato ancora emanato il decreto interministeriale Economia-Infrastrutture di autorizzazione del contributo pluriennale e non sia stato pubblicato il bando di gara. Revocati anche i fondi per la progettazione delle grandi opere che si trovano nelle stesse condizioni e non siano stati ancora impegnati con obbligazioni giuridicamente vincolanti. I fondi revocati vengono destinati a un nuovo fondo che sarà istituito presso il Ministero delle Infrastrutture ma sarà concretamente messo a disposizione del Cipe. Sarà infatti il comitato interministeriale, su proposta dei ministri delle Infrastrutture e dell’Economia, a ridestinare le risorse.


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