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Sempre meno differenze fra pubblico e privato
IL COMMENTO

Lo Stato mette ordine nei propri beni immobili e sana tutti gli errori delle espropriazioni per pubblica utilità. Il primo obiettivo è affidato a strumenti innovativi come i fondi immobiliari; il secondo prevede un riconoscimento forfetario anche del danno morale (10% del valore venale dell’immobile). Tutto nella manovra: gli articoli 12 e 33 organizzano la manutenzione dei beni pubblici, affidandone le scelte all’agenzia del Demanio, prevedendo anche un censimento e un freno alle operazioni acquisto e vendita (esclusi gli enti locali, quelli previdenziali e il servizio sanitario). L’articolo 33 si occupa di valorizzazione e dismissione degli immobili di enti locali, società partecipate e altri enti pubblici. Quote di fondi istituiti da società di gestione del risparmio, saranno offerte a investitori qualificati per conseguire la liquidità per le valorizzazioni. Queste ultime saranno aperte anche ai privati. La stessa manovra innova i rapporti tra Stato e cittadini, ponendo sullo stesso piano scelte future (i fondi immobiliari) e responsabilità pregresse: per gli espropri sbagliati, infatti, l’articolo 34 prevede di risarcire anche i danni non patrimoniali, cioè quelli morali (gli affanni, i disagi), accordando al danneggiato un ulteriore 10% del valore venale (come in una normale lite tra privati). Sembra proprio che tra beni pubblici e privati le differenze vadano assottigliandosi.


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