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Diventa un polverone a Bologna il caso delle trasferte comunali
Il caso del giorno

A Bologna scoppia il caso delle trasferte pulite dei consiglieri comunali. Con un sasso lanciato qualche giorno fa dai grillini contro una consigliera del Pdl che ha subito colpito anche una collega del Pd e ha poi fatto venir fuori il precedente delle supertrasferte cinesi del consulente di Sergio Cofferati. Un polverone che sta attirando le attenzioni della magistratura pronta ad aprire un’inchiesta che fa tremare molti. E con il sindaco Virginio Merola che sta cercando di fare da scudo buttandola sulla discriminazione sessuale. Un caso da poche centinaia di euro sta facendo tremare palazzo d’Accursio, sede del comune di Bologna. Tutto è incominciato la settimana scorsa quando il grillino Massimo Bugani ha denunciato la collega pdl Valentina Castaldini, di aver preteso un rimborso per aver partecipato alla summer school di comunione e liberazione a Sorrento. Uno scandaletto che avrebbe dovuto aprire la strada a una modifica al regolamento per mettere ai voti l’autorizzazione delle missioni ma che sta portando altri risultati. Subito dopo la denuncia, è spuntato un altro rimborso da 256 euro alla presidente del consiglio comunale, la pd Simona Lembi, per essere andata a Siena a manifestare contro Silvio Berlusconi. In più la Castaldini, per difendersi, ha tirato fuori una storia di qualche anno fa, dicendo di essere disposta a restituire i soldi «solo se lo faranno tutti coloro che hanno avuto rimborsi negli ultimi dieci anni» e poi, ha tirato in ballo Benedetto Zacchiroli, il consulente di Sergio Cofferati dicendo che «se non restituisce lui i soldi delle sue missioni, quando andava anche in Cina autorizzato, perché dovrei farlo io? Che differenza c’è?». Dichiarazioni che sembrano aver attirato le attenzioni della magistratura pronta ad aprire un fascicolo che riporta alla mente il caso di Fabio Delbono di due anni. Per cercare di evitare che la cosa si allarghi, Merola sta cercando di convincere tutti che le due consigliere sono state «colpite soltanto perché donne». Basterà


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