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Tramonta l'era delle ipoteche per tasse e multe non pagate
Congiuntura. Secondo i dati di Experian il fenomeno è diminuito del 62%

Forte battuta d’arresto per le ipoteche legali sugli immobili, utilizzate dalla pubblica amministrazione per le attività di recupero crediti in sofferenza. Nei primi quattro mesi dell’anno, stando ai dati di Experian, il numero delle ipoteche si è ridotto complessivamente del 62,2%, passando dai 68.193 casi dell’aprile 2010 ai 25.807 casi del primo trimestre 2011. Il trend al ribasso era iniziato già nel 2010, quando si era verificato un calo del 26,4%: una vera e propria inversione di tendenza rispetto agli anni passati in cui il numero di ipoteche legali era andato aumentando con tassi di crescita spesso a doppia cifra. «Conduciamo questa indagine da diversi anni – commenta Franca Lorizio, direttore credit services di Experian per l’Italia – e tra il 2007 e il 2010 avevamo registrato un forte incremento delle ipoteche legali iscritte sugli immobili residenziali, abbastanza generalizzato in tutte le regioni italiane. Il fenomeno era dovuto anche al fatto che questo strumento non era particolarmente regolamentato: mancavano assolutamente l’obbligo e la pratica della comunicazione preventiva ai debitori e non vi era una soglia minima per il ricorso alle ipoteche legali». Il risultato di questa prassi è che i cittadini in debito con le pubbliche amministrazioni, anche soltanto per poche centinaia di euro, si accorgevano spesso di avere un’ipoteca legale iscritta sulla propria abitazione soltanto dopo aver chiesto una visura dell’immobile, ad esempio in caso di vendita o di richiesta di un mutuo. E in molti casi decidevano di cercare giustizia ricorrendo alle vie legali. «Il calo registrato nel corso degli ultimi mesi è dovuto sostanzialmente a tre fattori: prima di tutto, l’entrata in vigore il 26 maggio del 2010 di una nuova regolamentazione che ha introdotto una soglia minima per poter iscrivere le ipoteche legali», aggiunge Lorizio. Il credito in sofferenza, infatti, deve ammontare ad almeno 8mila euro, che salgono a 20mila euro per gli immobili che fungono da abitazioni principali. «In secondo luogo – commenta ancora l’esperta – vi è un minore livello di indebitamento generale degli italiani, cui si abbina un massiccio ricorso alla possibilità di rateizzazione dei pagamenti proposta dalle concessionarie della riscossione». Il terzo fattore è appena entrato in gioco e potrà determinare un’ulteriore diminuzione delle ipoteche legali nel prossimo futuro: «Le nuove disposizioni della legge 106 del 2011 obbligano Equitalia a dare una comunicazione preventiva ai contribuenti dell’iscrizione dell’ipoteca legale nel caso in cui il debito non venga riscosso nei tempi e nei modi dovuti», conclude Lorizio. Un sistema di “early warning” che potrebbe aiutare molti cittadini ad attuare tutte le misure necessarie per evitare l’iscrizione e facilitare al tempo stesso l’accesso al credito (nessuna banca, infatti, sarebbe disposta ad attivare mutui su immobili già soggetti a ipoteche). Ad oggi, la regione più “virtuosa” in assoluto è il Lazio, dove le ipoteche legali sono diminuite di oltre il 90% (dalle 10.179 del gennaio-aprile 2010 alle 988 del primo trimestre 2011). Al secondo posto vi è la Basilicata (-88,8%), seguita da Friuli Venezia Giulia (-87,7%) e Molise (-84,9 per cento). Quindici regioni su venti hanno registrato tassi di diminuzione superiori al 50 per cento. In controtendenza soltanto Calabria (+1%), Puglia (+2,2%) e Trentino Alto Adige (+58,2 per cento). Tra le grandi città, i cali più evidenti si registrano nelle aree urbane del Sud e delle Isole: Cagliari registra un -84,7%, Napoli un -84% e Palermo un -82,9 per cento. In linea con la media nazionale le grandi città del centro nord, tra cui Firenze (-71,1%), Milano e Torino (-62,5 per cento); cali consistenti, ma inferiori, invece, a Genova (-48,6%) e Bologna (-28,4 per cento).


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