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La sanzione 2010 aiuta a rispettare il Patto di stabilità
Enti locali. Circolare della Rgs

Gli effetti finanziari delle sanzioni subite da chi ha sforato il patto di stabilità l’anno scorso aiutano a raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica fissati per quest’anno. È questa l’indicazione più importante che arriva a Comuni e Province dalla circolare sul monitoraggio del Patto di stabilità 2011, diffusa ieri dalla Ragioneria generale dello Stato. La circolare offre il manuale di istruzioni per calcolare i saldi secondo le nuove regole e compilare i certificati da inviare all’Economia per attestare il rispetto o meno degli obiettivi di bilancio fissati dalle manovre. Il primo invio dei dati, secondo la legge, era in calendario per il 31 luglio ma, dal momento che istruzioni e modelli arrivano solo ora (i prospetti saranno disponibili dal 3 ottobre), le amministrazioni locali avranno un mese di tempo dalla pubblicazione del decreto in «Gazzetta Ufficiale». L’indicazione più innovativa, come accennato, riguarda gli enti che nel 2010 hanno sforato i vincoli di finanza pubblica. A differenza dell’anno scorso, quando gli effetti finanziari delle sanzioni andavano esclusi dai calcoli, la “sterilizzazione” è venuta meno e la stretta subita da spese correnti e uscite di personale contribuisce a rispettare i target 2011. Per quest’anno, il cambio di rotta interessa una platea limitata (l’anno scorso hanno sforato i vincoli del Patto 46 Comuni e la Provincia di Lecco), ma vista la dinamica degli obiettivi la pattuglia di amministrazioni locali che “sfrutteranno” la misura nel 2012 rischia di essere decisamente più ampia. I chiarimenti portati ieri dalla Ragioneria generale nelle istruzioni che accompagnano i modelli tornano anche sul tema delle somme escluse dalle regole del Patto. In particolare, via XX Settembre sottolinea che questa clausola, relativa a cofinanziamenti europei, stati di emergenza e grandi eventi (negli ultimi due casi solo per quel che riguarda la quota coperta con finanziamenti statali) è limitata alle spese alimentate da entrate registrate dopo il 1° gennaio 2009, e non si possono quindi estendere ai fondi incamerati negli anni precedenti.


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