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A Sorrento un'imposta per i turisti
Campania. Il Comune studia una tassa che produrrà un gettito da un milione

 Coi tempi che corrono avere la possibilità di contare su un budget annuo di circa un milione da investire per iniziative di sicurezza, cultura e decoro urbano è un sogno per qualsiasi amministrazione comunale. A Sorrento, terra di antica vocazione turistica, hanno deciso di non limitarsi a sognare: recuperare quella cifra è possibile, intervenendo sulla leva fiscale: da aprile 2012 debutterà infatti l’imposta di soggiorno il cui ricavato servirà a potenziare servizi per chi nel centro della penisola vive o trascorre le ferie. «Una scelta sofferta – spiega l’assessore al Bilancio Michele Bernardo – che abbiamo voluto condividere con le rappresentanze di categoria, albergatori in primis. Alla fine hanno riconosciuto che non c’erano alternative per mantenere inalterata la qualità della vita in città». L’antefatto è ovviamente rappresentato dalle ultime manovre finanziarie che hanno ridotto all’osso i trasferimenti agli enti locali, dando loro la possibilità di recuperare liquidità attraverso formule fiscali “creative”. A Sorrento c’è una giunta di centrodestra «ma i tagli subiti – mette in chiaro l’assessore Bernardo – fanno male a tutti, a prescindere dal colore politico. E così ci siamo messi a studiare che tipo di declinazione l’imposta di scopo poteva avere sul nostro territorio». Il progetto è in corso di definizione prima di venire approvato. In ogni caso, dovrebbe trattarsi di «un’imposta variabile, da un minimo di un euro – precisa Bernardo – a un massimo di due euro a notte di permanenza presso struttura alberghiera, fittacamere o bed and breakfast del territorio». La differenza la faranno le “stelle” dell’esercizio ricettivo. «Il periodo di tassazione – continua l’assessore – dovrebbe andare dal primo aprile al 31 ottobre, così da incentivare gli arrivi nei mesi meno affollati». Previste anche esenzioni per gli under 18 e gli over 65. Ma quanto dovrebbe portare nelle casse dell’ente la nuova imposta? «Le simulazioni – risponde Bernardo – effettuate sui dati delle presenze della scorsa stagione turistica fanno riferimento a una cifra che dovrebbe oscillare tra gli 800mila e i 900mila euro l’anno. Soldi che reinvestiremo per garantire maggiore sicurezza, il decoro urbano e una programmazione di eventi culturali ancora più ricca». Adesso si procede con un calendario fitto di riunioni con gli albergatori, prima di approdare a un regolamento definitivo da portare in giunta per il varo. «Fondamentale – conclude – che su ogni passaggio della norma ci sia la piena condivisione con le categorie interessate».


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