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«Prepararsi a manovre aggiuntive»
Mercati e rischio Italia

Nuovo richiamo della Banca centrale europea all’Italia sulla necessità di risanare i conti pubblici, se necessario con misure aggiuntive rispetto a quelle già approvate l’estate scorsa. All’interno della Bce si fa strada la valutazione che un’economia in rallentamento, senza poter escludere del tutto una recessione, e un’inflazione in calo possano richiedere un taglio dei tassi d’interesse. Sul fronte del rating intanto Standard & Poor’s ha annunciato ieri notte il taglio del rating sovrano della Spagna da AA ad AA- con outlook negativo. Nel bollettino mensile diffuso ieri, la Bce sostiene che «i Paesi particolarmente vulnerabili alle condizioni sui mercati finanziari (Italia compresa quindi, Ndr) devono attuare in modo inequivocabile tutti i provvedimenti annunciati per il riequilibrio dei conti pubblici. Inoltre devono essere pronti ad adottare eventuali misure aggiuntive che possono rendersi necessarie in funzione dell’evolversi della situazione». Quindi, piena messa in atto della manovra estiva e, all’occorrenza, ulteriori misure. La Bce peraltro sollecita a realizzare il risanamento di bilancio «di pari passo» con le riforme strutturali per rafforzare la fiducia e le prospettive di crescita. Molti rappresentanti delle autorità europee ritengono oggi che l’Italia sia la vera chiave di volta della crisi dell’Eurozona e ieri il ministro delle Finanze austriaco lo ha detto esplicitamente. «Il problema – ha affermato Maria Fekter – non è la Grecia, è l’Italia. Ma gli italiani devono provvedere da soli a un capovolgimento della situazione». Parole che fanno eco a quelle pronunciate mercoledì dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. Quasi in contemporanea con Draghi, il ministro delle Finanze tedesco, Wolgang Schäuble, aveva parlato della necessità per l’Italia di riconquistare credibilità nella sua azione di riduzione del deficit e del debito pubblico. L’altro Paese sotto osservazione è la Spagna, come dimostra il taglio del rating da parte di Standard & Poors annunciato ieri notte. L’agenzia sottolinea i rischi legati alla bassa crescita e alle difficoltà di finanziamento di banche e imprese spagnole. Una settimana fa anche Fitch aveva declassato la Spagna, in quel caso di due livelli (da AA+ ad AA-), sempre con outlook negativo. Il rating spagnolo resta superiore a quello italiano. Il bollettino Bce pubblicato ieri ripete nell’editoriale l’analisi economica già pronunciata la settimana scorsa dal presidente della Bce Jean-Claude Trichet. L’economia dell’eurozona è in rallentamento e l’inflazione, che per ora resta alta, è destinata a scendere nei prossimi mesi. Secondo i 5 istituti di ricerca tedeschi, che hanno reso note ieri le loro previsioni congiunte, l’inflazione dovrebbe scendere all’1,5% nel corso del 2012, al di sotto dell’obiettivo Bce. La loro previsione è che i tassi verranno tagliati all’1% entro la fine di quest’anno. Anche alcuni membri del consiglio della Bce hanno ipotizzato ieri che la riduzione verrà discussa nel consiglio di novembre, il primo presieduto da Draghi. Nella riunione della settimana scorsa, il consiglio si è spaccato sulla decisione di lasciare i tassi invariati, ma una minoranza cospicua era favorevole a una riduzione. «Non abbiamo un impegno predefinito a tagliare, discuteremo a novembre», ha detto però Erkki Liikanen, governatore della Banca di Finlandia, considerato un falco.


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