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Servizi locali, il restyling sotto la lente

Nuovo ampliamento del ricorso alla libera concorrenza e forti limitazioni all’affidamento in house. Dopo l’abrogazione referendaria dell’art 23-bis, l’art. 4 del dl 138/11 ha riscritto le regole sull’affidamento dei servizi pubblici locali. La nuova disciplina prevede che gli enti locali analizzino il mercato di riferimento, definendo i servizi da privatizzare e i diritti di esclusiva, e formalizzino i piani strategici in una delibera quadro. Il tempo non è molto, perché la delibera va adottata prima che scadano le gestioni esistenti. L’affidamento dei servizi con rilevanza economica (ad eccezione del servizio idrico integrato) deve avvenire o con gara, in rispetto dei principi comunitari, o con la costituzione di società miste, con almeno il 40% del capitale in mano al socio privato. L’affidamento in house è limitato ai servizi di valore inferiore ai 900 mila euro annui. La complessa problematica sarà affrontata nel seminario «la nuova governance delle società partecipate dopo l’adeguamento della disciplina dei Spl al referendum e alle norme Ue (dl 138/11)», organizzato da Promo P.a. Fondazione a Roma il 9 e 10 novembre prossimi. Info: 0583-582783; info@promopa.it; www.promopa.it


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