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Alluvionati, in arrivo un'altra beffa
Il d.d.l. stabilità cancella i 7 milioni per i danni in Basilicata

In un paese che perde letteralmente pezzi sotto le alluvioni, quando scoppia l’emergenza le risorse per metterci una pezza, crisi o non crisi, si trovano. Ma poi può benissimo capitare che passata l’emergenza, e il clamore mediatico, quelle stesse risorse vengano ritirate. É quanto sta succedendo agli alluvionati della Basilicata, che avevano ottenuto per i disastri alle infrastrutture causate dalle piogge torrenziali di febbraio-marzo scorso un finanziamento ad hoc dal governo centrale di 7 milioni di euro.
La norma era approdata in senato, in sede di conversione parlamentare del decreto legge n. 138, solo lo scorso settembre. Sorpresa, sempre al senato, alla lettura della norma all’articolo 4 del decreto legge di Stabilità, in corso di approvazione in questi giorni, che prevede l’abrogazione dell’autorizzazione a spendere quei 7 milioni. La commissione bilancio di Palazzo Madama, davanti a una contraddizione così palese, ha chiesto lumi alla Ragioneria generale dello stato: l’importo non è stato per caso già impegnato? Perché se così fosse, l’abrogazione della norma di finanziamento potrebbe pregiudicare «eventuali finalizzazioni previste a legislazione vigente». Non c’è problema, ha risposto il dipartimento del Tesoro guidato da Mario Canzio, che ha così rassicurato la commissione presieduta da Antonio Azzollini: l’operazione è fattibile poiché le risorse in questione «non sono state trasferite al dipartimento della protezione civile e non sono state adottate le disposizioni di ordinanza necessarie al loro utilizzo per gli interventi infrastrutturali necessari a seguito dell’emergenza verificatasi in Basilicata». Insomma, complice la lentezza con cui (non ) si è definita l’ordinanza emergenziale, ora quei fondi, che provengono da un capitolo di bilancio del ministero delle infrastrutture, sono riportate nelle casse dello stato per raggiungere gli obiettivi di bilancio. Spiega Cosimo Latronico, senatore pdl della commissione bilancio (e lucano, of course), primo firmatario dell’emendamento che introdusse i 7 milioni di finanziamento: «Si tratta di un evidente errore del governo, anche perché il finanziamento era per il 2011, la legge di stabilità esplica i suoi effetti dal 2012». E pensare che sui fondi ai lucani era scoppiata anche una querelle con i marchigiani, vittime delle alluvioni nello stesso periodo eppure non avevano visto un becco di un euro: 500 milioni il valore dei danni provati, era stato stimato dalle Marche, contro i 100 milioni della Basilicata. Che ora la cancellazione dei fondi nel dl Stabilità sia una vendetta? Sorride Latronico, «ma no, c’è un problema generale di finanziamento della messa in sicurezza del territorio che riguarda tutti. E comunque l’articolo contro la Basilicata va cancellato dalla Stabilità». I lavori della Bilancio ieri sono stati congelati, in attesa delle decisioni del Cavaliere e del Quirinale sulla crisi di governo. Se il calendario sarà rispettato, riprenderanno oggi, con l’arrivo dell’atteso maxiemendamento del governo sulle misure anti crisi chieste dall’Unione europea.


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