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Buoni pasto, polemica in Comune
Il contratto di servizio prevede una spesa di 33 milioni - A fine 2011 la scadenza

Ancora bagarre sui buoni pasto assegnati ai dipendenti pubblici. Dopo il caso della Regione Piemonte, esploso nelle settimane scorse, è la volta del Comune di Torino. Qui si è prossimi alla scadenza del contratto triennale, prevista per il 31 dicembre, per la fornitura dei ticket – 33 milioni – da parte della società Ati Ristochef Spa. Ufficialmente il comune non ha ancora preso una decisione, ma dagli uffici sembra trapelare la volontà di prorogare il contratto con la stessa ditta; tra l’altro, i tempi per bandire una nuova gara sarebbero ormai stretti. I due sconti Lo sconto ottenuto in sede di gara era del 5,60%, mentre quello ottenuto da Consip Spa (società il cui unico azionista è il ministero dell’Economia e delle Finanze, creata proprio con l’obiettivo di “centralizzare” gli acquisti strappando i prezzi migliori per gli enti pubblici) è del 17,19 per cento. Sicuramente ci sarà da verificare la conformità dell’offerta, ma anche un solo punto percentuale significherebbe risparmiare 330mila euro. A sottolineare l’incongruenza è arrivata anche una interpellanza depositata nei giorni scorsi dai consiglieri comunali del gruppo del Movimento 5 Stelle Chiara Arpellino e Vittorio Bertola, a cui la giunta dovrebbe rispondere entro metà novembre: «Abbiamo presentato l’interpellanza per sollevare l’attenzione sulla questione sui cui per ora domina il silenzio, convinti del fatto che la gara sia lo strumento migliore per ottenere una maggiore scontistica». Il precedente regionale Un caso simile, qualche settimana fa, ha riguardato la Regione. Con i buoni pasto che hanno fatto discutere i consiglieri regionali (dopo un’interrogazione presentata dal consigliere dell’Idv Andrea Buquicchio) e scomodato addirittura la Corte dei Conti. Sul tavolo degli imputati è finita la giunta. L’anomalia sta tutta nella scelta di non andare a gara, ma di prorogare l’appalto per la fornitura di buoni pasto ai dipendenti, affidandolo alla società Edenred, per il triennio 2011/2013, applicando le condizioni della precedente aggiudicazione che prevedeva uno sconto del 13% sul valore nominale del buono. Condizioni economiche peggiorative rispetto a quelle previste dalla convenzione Consip. La differenza, del 4,19%, se applicata al valore dell’importo del bando è pari a 829.620 euro. «Abbiamo segnalato all’assessorato al Bilancio la migliore offerta ottenuta da Consip – spiega Buquicchio – a cui è seguita una nuova contrattazione con Edenred, questa volta più vantaggiosa per la Regione». L’amministrazione riesce ad ottenere uno sconto del 16,8% rispetto al 13% iniziale, con un risparmio del 3,8% pari a 752.400 euro. Adesso, la differenza si è assottigliata a 20mila euro circa. Il maggiore costo, stando a quanto dice l’assessore regionale al Bilancio Giovanna Quaglia, è da imputare a caratteristiche che innalzano il livello qualitativo del servizio, rispetto alla convenzione Consip. «Tra le altre – spiega la Quaglia – si possono ricordare quelle che riguardano la rete degli esercizi convenzionati e le garanzie assicurative a beneficio dei dipendenti fruitori».


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