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Cadono gli steccati tra pubblico e privato Un Istituto previdenziale unico per tutti

Un unico istituto previdenziale per tutti i lavoratori, senza più steccati tra pubblici e privati. Varrà 170 milioni di euro di risparmi, la stima in via prudenziale fatta dal governo per il Superinps, l’ente che accorperà Inps, Inpdap ed Enpals come prevede l’articolo 21 del decreto legge correttivo dei conti pubblici (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 3 dicembre scorso). La stima non tiene conto dei risparmi che possono essere raggiunti sul fronte degli appalti di gestione e della dismissione degli immobili, che rappresentano la parte più succulenta, in termini di economie di spesa, della manovra sugli enti previdenziali. La scure di Monti è caduta anche su altri enti, come l’Eipli, un ente per l’irrigazione del periodo post bellico, sopravvissuto a ben 31 commissariamenti, ma anche l’Agenzia per il nucleare e quella per le poste che il governo Berlusconi aveva istituito da poco: tutti cassati con un tratto di penna.
A dirigere il mega istituto di previdenza sarà sempre Antonio Mastrapasqua, a oggi presidente dell’Inps, l’ente incorporante. Mastrapasqua è prorogato nel suo incarico fino al 2014.
I direttori generali verranno anche loro recuperati nelle piante organiche dei dirigenti di prima fascia del nuovo istituto. Per il personale dei tre enti, circa 40 mila lavoratori, si prospetta invece una cura dimagrante: i dipendenti in esubero rispetto alle piante organiche che saranno ridefinite faranno i conti con la messa in mobilità e la cassa integrazione che il governo Berlusconi aveva previsto con la manovra estiva.
Già, perché il personale in esubero dovrà prima essere ricollocato in altra amministrazione, nello stesso ambito regionale. Se questo non sarà possibile potrà essere trasferito anche in altra regione. E se anche questa operazione non dovesse riuscire c’è la cassaintegrazione, con l’80% dell’ultimo stipendio, per due anni. Poi il licenziamento.
La gestione unica delle pensione degli italiani comporterà una riduzione complessiva dei costi di non meno di 20 milioni di euro nel 2012, 50 nel 2013 e 100 milioni nel 2014, recita la relazione tecnica. Risorse che andranno a rifinanziare il fondo di ammortamento dei titoli di stato. Il calcolo è fatto sulle sole spese di funzionamento di Inps, Inpdap ed Enpals che superano, messe insieme, l’1,5 miliardi di euro. Si tratta delle risorse per pagare gli organi interni di controllo, la mensa, libri, carta pubblicazioni, gettoni di presenza e concorsi. Fuori, per esempio, restano le spese di personale.
La manovra ha cancellato l’Eipli, l’ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria della Puglia e della Lucania, un istituto dal sapore un po’ antico, visto che è nato nel 1947,e che ha resistito finora a molti tentativi di soppressione collezionando ben 31 commissariamenti. Le regioni Basilicata e Puglia hanno fatto in tempo a dotarsi di strutture proprie per gli stessi scopi. Ora la manovra, prevede che le funzioni, e le relative risorse umane e strumentali, siano trasferiti, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, al soggetto costituito o individuato dalle Regioni interessate come titolare delle funzioni. La tutela occupazionale sarà garantita per il solo personale assunto a tempo indeterminato. Soppresso anche il consorzio del Ticino, e poi dell’Agenzia per la regolazione in materia dell’acqua, quella sul nucleare da cui si era già dimesso Umberto Veronesi, e l’agenzia di regolamentazione del settore postale, una delle ultime creature del governo Berlusconi. Dall’agenzia sull’acqua si ricava un risparmio di 665 mila euro annui, dall’agenzia sul nucleare oltre un milione di euro. Nessun risparmio dall’agenzia di controllo nel settore postale, presieduta da Carlo Deodato: era a carico delle imprese del settore che si sarebbero autotassate per pagarla.


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