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Tagli da un miliardo per le due province
Si dovrà far fronte ai minori introiti

La manovra del governo Monti lascia il segno anche in TrentinoAlto Adige, dove le due provincie autonome, uniche in Italia ad essere dotate della potestà legislativa e di un sistema di devoluzione erariale garantito da leggi di rango costituzionale, scontano tagli alle finanze per circa 150 milioni di euro, che aggiunti alle precedenti decurtazioni del governo Berlusconi, portano il conto a 450 milioni di euro. In pratica l’intero territorio regionale, dove risiedono un milione di abitanti, dovrà lasciare allo Stato nel 2012 quasi un miliardo di euro. Situazione, questa, che dovrebbe appesantirsi anche nel prossimo triennio con la forzata rinuncia a nuovi introiti trasferiti con il meccanismo dei nove decimi. «Abbiamo stimato in oltre 500 milioni il gettito da tributi locali che in forza della riserva all’Erario lo Stato incasserà nei prossimi tre anni da nuove entrate» spiega Roberto Bizzo, assessore a Finanze e bilancio della Provincia di Bolzano, che precisa «vogliamo trovare la forma migliore per contribuire al risanamento statale, anche con l’assunzione di nuove competenze, ma troviamo che sia una manovra iniqua nella distribuzione dei sacrifici tra i diversi livelli di governo del nostro Paese». Analoga la situazione nella provincia di Trento, dove si spera in qualche emendamento, ma dove i 23 milioni di nuove entrate che potrebbero essere incassate con l’aumento dell’addizionale Irpef non potranno di certo colmare il pesante salasso. Un dato su tutti, quello del comune capoluogo dove la rimodulazione del patrimonio pubblico, pur nella modesta cifra di 350mila euro, è già iniziata nel corrente esercizio.


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