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La certificazione Inps può attendere
MERCATI E MANOVRA - Le pensioni

er il momento, chi va in una sede Inps per farsi certificare il raggiungimento dei requisiti previdenziali entro il 31 di-cembre, e quindi la possibi-lità di evitare di fare i conti con la riforma Fornero, si sentirà rispondere che la certificazione non è obbli-gatoria, perché il diritto è comunque «acquisito», e che le modalità per ottenerla saranno decise solo in un secondo momento. L’In-pdap, invece, accoglierà le richieste, ma anche in que-sto caso le risposte dell’Isti-tuto arriveranno successi-vamente. La certificazione prevista dalla manovra (ar-ticolo 24, comma 3 del Dl 201/2011) destinata a chi intende far valere il rag-giungimento del traguardo previdenziale fissato dalle vecchie regole, insomma, fatica a trovare modelli e procedure definite. Sia Inps che Inpdap si sono mossi subito perché all’indomani del varo del decreto «salva-Italia» si sono ritrovati mol-te sedi provinciali invase da utenti a caccia della prezio-sa carta, ma gestire il tutto non è semplice. L’Inps, in un messaggio diffuso ieri dalla direzione centrale Pensioni, ricorda che per chi raggiunge prima di Capo-danno l’età di vecchiaia, le «quote» (somma di età e anni di contributi) per l’an-zianità o i 40 anni di contri-buti la possibilità di andare in pensione con le regole pre-riforma si matura «a prescindere» dalla certifica-zione, che quindi ha solo «una funzione dichiarativa e non costitutiva del diritto». La stessa precisazione, pe-raltro perfettamente in linea con il testo della manovra dove si spiega che il lavora-tore «può» chiedere la certi-ficazione al proprio ente previdenziale di apparte-nenza, torna in una nota dif-fusa nei giorni scorsi dall’Inpdap alle proprie sedi territoriali. L’Istituto di pre-videnza del pubblico impie-go, però, fa un passo in più, e decide di accogliere da subito le istanze presentate dai lavoratori che chiedono la certificazione. Nell’ambi-to pubblico, del resto, la ge-stione del problema è relati-vamente più semplice, dal momento che la richiesta può essere girata diretta-mente alla Pubblica ammi-nistrazione di appartenenza per ricostruire la storia con-tributiva dell’interessato. In ogni caso, la modulistica e le istruzioni definitive per chiedere e ottenere il certi-ficato non dovrebbero at-tendere troppo, dal momen-to che anche l’Inps promette di illustrare le ricadute ope-rative del decreto «salva-Italia» «non appena comple-tato l’iter di conversione in legge» che dovrebbe con-cludersi a Palazzo Madama fra domani e venerdì. Il problema, per il momento, è soprattutto dei molti lavora-tori incerti sulla possibilità effettiva di dribblare la ri-forma previdenziale. L’in-certezza non deriva dalla certificazione, che può esse-re richiesta anche dopo il cambio d’anno, ma nasce soprattutto dall’obbligo di ricostruire storie previden-ziali che non sono sempre lineari, e che devono fare i conti con una normativa ri-vista più volte negli ultimi anni.


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