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Costruttori, piano per la crescita
Buzzetti: leva fiscale e credito. Programmi per scuole e città

Il governo deve predisporre un grande piano per la crescita. Ma, è verosimile che prima di aprile, quando scadranno le aste dei titoli di stato, l’industria delle costruzioni non potrà conoscere cosa gli riserva il futuro. E continuerà a soffrire la crisi come mai in passato secondo le previsioni del presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Paolo Buzzetti, che proprio in primavera deciderà anche il suo prossimo impegno: restare alla guida dell’associazione per il terzo mandato consecutivo o buttarsi in politica, anche se lui smentisce qualsiasi illazione.
E risponde che ora non pensa altro che alla sua missione in corso alla guida dell’Ance e che tutto il resto è fuoriluogo. In questi giorni i vertici dell’associazione di via Guattani sono stati impegnati in una girandola di incontri cominciando dal ministro per le infrastrutture e trasporti, Corrado Passera, e il suo vice, Mario Ciaccia, e il sottosegretario Guido Improta. Allargando il giro al ministro dell’istruzione Francesco Profumo e ai vertici dell’Abi, l’associazione delle banche guidata da Giuseppe Mussari con la quale è stata concertata la necessità di studiare un’azione comune per dare ossigeno alle imprese. «È arrivata la liquidità diffusa», ha dichiarato Buzzetti, «ma se le banche italiane dovranno ricapitalizzarsi come chiede l’Associazione europea delle banche non so come riusciranno a finanziare anche le imprese e le famiglie. Noi abbiamo chiesto di collaborare per trovare una soluzione e per vedere se si riesce ad allentare la richiesta secca alle banche italiane relativa alla rigidità dell’associazione europea delle banche». A tutti, l’Ance di Buzzetti, ha presentato la richiesta di mettere mano alla fase due della manovra, con le proposte per la crescita e lo sviluppo perché, altrimenti, «l’economia reale si ferma», ha avvisato Buzzetti, con i danni della recessione. «Noi chiediamo alle banche di ragionare insieme e al governo di fare sviluppo», ha sostenuto il numero uno dei costruttori italiani. «Sui ritardati pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione bisogna voltare pagina e mettere fine all’anomalia italiana. Se si vuole fare gli europeisti allora si faccia anche in questo campo, e si segua l’esempio della Spagna dove i lavori delle imprese vengono liquidati in otto giorni». Quanto alle misure per la crescita e lo sviluppo Buzzetti chiede un pool di ascolto per fare in modo che qualcosa accada rapidamente. E la ricetta dell’Ance, illustrata ai ministri, prevede che il governo metta in campo le risorse per il programma di messa in sicurezza delle scuole, da finanziare con un miliardo già stanziato in passato, cui si aggiunge il miliardo per la ricostruzione dell’Abruzzo e il ricorso alo strumento del project financing per le scuole da realizzare con il concorso dei capitali privati. La ricetta Ance presentata al governo comprende anche il programma di lavori per la sistemazione idrogeologica (un miliardo) e l’avvio del piano di piccole opere (un miliardo). Si deve puntare sul risparmio energetico, la manutenzione degli edifici e la riqualificazione delle città. Al governo l’Ance chiede di agire sulla leva fiscale per rimettere in moto la macchina edilizia e attuare la neutralità fiscale per la prima casa, che ora manca.


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