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Monti: prende forma la via d'uscita dalla crisi europea

«Per il Governo è fondamentale poter contare sul sostegno dei gruppi parlamentari e delle forze politiche in un momento in cui si compiono scelte decisive per la governance europea e per il futuro stesso dell’Europa». Così il premier Mario Monti esordisce nell’aula del Senato che oggi sarà chiamato a votare le mozioni sulla politica europea presentate dai partiti. «Per il cammino dell’Europa servono scelte strutturali – avverte il presidente del Consiglio – che sono nelle mani dei singoli Stati membri».

Il premier: quadro economico Ue ha subito aggravamento
Per questo, è l’appello del professore, «il Governo, il parlamento e le forze politiche devono giocare un ruolo attivo nella ridefinizione equilibrata e sostenibile dell’assetto della governance dell’area euro». Monti non si nasconde le difficoltà che attanagliano il Vecchio Continente. «Nelle ultime settimane, spiega, in Europa «il quadro economico ha subito un aggravamento». E, aggiunge Monti, «il superamento della crisi economica, finanziaria e sociale dipende da riforme strutturali nelle mani degli Stati membri. Ma risanamento e riforme rischiano di fallire se non sono sostenute in modo conseguente da scelte a livello europeo».

La speranza: prendono forma contorni per la via d’uscita dalla crisi
Tuttavia, prosegue il premier, «dal punto di vista politico queste tre settimane hanno portato ad una evoluzione in senso positivo di sensibilità che sembravano cristallizzate». Insomma, comincia a profilarsi una via d’uscita che potrebbe prendere forma nel prossimo, cruciale appuntamento europeo: il Consiglio Ue del 29-30 gennaio. «I contorni per una via di uscita dalla crisi cominciano a prendere forma», sottolinea il professore aggiungendo che siamo di fronte ad un «quadro in evoluzione».

In Europa le misure italiane sono già un esempio significativo
Monti ricorda, come aveva fatto anche ieri in conferenza stampa, la buona accoglienza riservata alle ricette italiane in sede europea. «Ieri all’ecofin sono stato invitato dal presidente danese ad aprire la discussione sul semestre europeo con la richiesta di mostrare il caso italiano come esempio già ora significativo di una politica economica forte». Poi torna sulle misure approntate oltreconfine per uscire dalla crisi che investe i debiti sovrani. Le tessere per il rilancio dell’Europa, chiarisce ancora Monti, «cominciano ad avvicinarsi al loro posto e le componenti sono tre: il perfezionamento del sistema di disciplina di finanza pubblica, la definizione di una batteria di firewall per evitare il contagio finanziario e il rilancio delle politiche per la crescita, di cui per ora si vede il cemento sottostante ma pochissimo è stato fatto finora».

Il negoziato su fiscal compact procede speditamente
Quanto all’accordo che tiene banco e che sarà al centro del prossimo appuntamento nell’agenda europea, il premier riconosce che si sono fatti dei buoni passi avanti; il negoziato sul fiscal compact «procede speditamente» e «l’altro ieri l’Eurogruppo ci ha permesso di verificare un consenso che ci fa vedere la possibile conclusione del trattato». L’Italia – al tavolo della trattativa – già segue, aggiunge, «gli orientamenti che si ritrovano nelle mozioni presentate oggi».


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