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Class Editori, è il Tagliadebito day
Per salvare l'Italia il gotha dell'economia e delle istituzioni

Il taglio del debito pubblico, subito e in maniera drastica. Questo serve all’Italia per risollevarsi da una crisi che non sembra avere fine. Qualcosa che i governi che si sono susseguiti dal 1992 a oggi, compreso quello attuale, non sono riusciti mai a fare, nonostante la continua imposizione di maggiori tasse e la riduzione di servizi pubblici.
Oggi c’è una proposta che consentirebbe di arrivare al taglio del debito in breve tempo e con un contributo da parte dei cittadini che potrà dare loro frutti finanziari, anziché essere a fondo perduto come lo sono le tasse.
La proposta di legge arriva da ItaliaOggi, MF-Milano Finanza e Class Cnbc, i media del gruppo Class Editori e oggi se ne discute al Palazzo Mezzanotte di Milano, sede della Borsa, al «Tagliare il debito, fare sviluppo Day» dove è stato chiamato a dare il proprio contributo il gotha dell’economia, della finanza e dell’editoria italiana: dal ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera a quelli della coesione territoriale Fabrizio Barca, e dei rapporti con il parlamento Piero Giarda; si passa poi per il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, l’editorialista del Giornale Vittorio Feltri e il direttore di Libero Maurizio Belpietro; per citare, tra gli altri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il tributarista Victor Uckmar, l’economista Alberto Quadrio Curzio, Tobias Piller della Frankfurter Allgemeine, Chris Emsden del Wall Street Journal Europe e i rappresentanti dei professionisti. Un evento mediatico in cui si discuterà dei problemi dell’Italia, di ciò che sta facendo il governo e di eventuali soluzioni e il cui obiettivo è quello di far conoscere a una platea ancora più ampia questo progetto, che rientra nell’appello-proposta per salvare l’Italia («L’Italia c’è») firmato da oltre 11 mila manager, professionisti, imprenditori e semplici cittadini.
L’evento sarà trasmesso in diretta su Class Cnbc (canale 507 di Sky) e in live streaming su www.milanofinanza.it.
La proposta prevede di istituire un «Fondo patrimoniale degli italiani» nel quale conferire tutto il patrimonio disponibile dello stato, valutato in non meno di 300 miliardi di euro. Le quote del fondo dovranno essere sottoscritte dalle famiglie, prevedendo un obbligo a investire, e consentendo anche di conferire titoli del debito pubblico in circolazione. Quanto raccolto servirà a ridurre l’indebitamento: a operazione completata (anche in due o tre anni) si avrà una riduzione del 20% nel rapporto debito-Pil.
Le famiglie, dal canto loro, parteciperanno a un investimento che potrà dare frutti perché il compito del fondo (che potrà anche essere quotato in borsa) è quello di valorizzare il patrimonio ricevuto gestendolo al meglio, anche se gli utili da eventuali alienazioni non potranno essere distribuiti.
Vero che sarà un investimento obbligatorio, ma anche le tasse lo sono, con la differenza che queste ultime non garantiscono certamente che il debito si ridurrà, soprattutto davanti ad andamenti economico-finanziari che portano i tassi sui titoli pubblici a essere così alti come quelli attuali e che hanno costretto a ricorrenti manovre da sei mesi a questa parte. Il pagamento degli interessi del debito comporta infatti allo Stato un esborso di 80 miliardi l’anno, tutti pagati attraverso le tasse, e metà dei quali versati all’estero.
Nel fondo coinfluiranno anche le azioni delle imprese pubbliche, per la parte posseduta dallo Stato che eccede il loro controllo.
Ma come parteciperanno i cittadini? Attraverso il «contributo finanziario obbligatorio», che sarà calcolato sulla base dei redditi (quelli non soggetti a imposta sostitutiva o a tassazione separata) e del patrimonio mobiliare, tranne gli impieghi monetari e i depositi in conto corrente e a risparmio. Ancora, sarà considerato il patrimonio detenuto all’estero regolarizzato ai fini fiscali (mantenendo comunque l’anonimato grazie agli intermediari finanziari).
Tagliare il debito, fare sviluppo day sarà aperta oggi dal ceo di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi e dal vicepresidente e amministratore delegato di Class Editori Paolo Panerai. Seguiranno poi interventi e dibattiti per chiarire cos’è il debito pubblico e l’impatto che ha su di esso la spesa pubblica, la possibilità di intervenire attraverso il patrimonio dello stato e di attuare una manovra straordinaria senza ripetere gli errori del passato.


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