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Milano: bocciatura scontata E la Toscana taglia il contratto

Continua l’effetto domino. Dopo le decisioni sui rating sovrani di qualche giorno fa Moody’s ha abbassato il giudizio sul merito di credito di 83 enti locali europei. E anche l’Italia ha avuto i suoi «declassati»: le Regioni Lombardia, Toscana, Marche, Umbria, Molise, Basilicata, Sicilia e Veneto, la Province di Torino e di Rieti, la Provincia e il Comune di Milano come pure quelli di Firenze, e le città di Venezia e di Siena. Ritoccati anche i giudizi sulle Province autonome di Bolzano e di Trento. Gli amministratori locali non sembrano troppo preoccupati per gli effetti di questa decisione, considerata dai più una relazione diretta del giudizio dato al Paese. Anche se di fronte alla necessità di chiedere un prestito alle banche il denaro costa più caro. «Ormai l’effetto delle agenzie di rating è già stato digerito dal mercato. Se l’Italia continua l’azione di rigore anche i Mercati capiranno». Così commenta l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci il downgrade del Comune di Milano. Secondo Tabacci «le agenzie non hanno incorporato quello che sta avvenendo in Italia. La Borsa ha già esiti positivi. Lo spread si è ridotto. Con il risanamento, migliorano i giudizi sull’Italia e quindi sui bilanci degli enti locali». Anche per l’assessore toscano al Bilancio, Riccardo Nencini, la decisione non ha «niente a che fare» con la situazione della sua Regione. «In assenza di un vero federalismo e di una vera autonomia finanziaria, il rating di Comuni e Regioni è legato a quello dei conti della Repubblica. Un paradosso e un assurdo, tant’è che la giunta toscana aveva già deciso nell’ottobre scorso di non rinnovare il contratto con Moody’s». Un risparmio da 51 mila euro.


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