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Stretta su chi esporta in nero merci e valuta
DICHIARAZIONI FISCALI/Punito chi nasconde minusvalenze non tassate inferiori a 50mila euro o frutto di immobilizzazioni superiori a 5 milioni

ROMA Non è solo con la lotta all’evasione che il Governo punta a reperire le risorse necessarie a rendere il Fisco più equo e più semplice. Il decreto, che è atteso oggi in preconsiglio e venerdì sarà sul tavolo del Cdm, conterrà anche un inasprimento delle sanzioni amministrative a tutto campo. Si va dalle esportazioni di valuta o di merce alle dichiarazioni tributarie, dal catasto alle accise. L’articolo 12 della bozza di Dl punta innanzitutto a punire l’omessa, incompleta o infedele comunicazione delle minusvalenze non tassate di ammontare superiore a 50mila euro nonché quelle di importo complessivo superiore a cinque milioni di euro, derivanti da cessioni di partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni finanziarie. Con una sanzione pari al 10% dell’importo della minusvalenza “nascosta” con un minimo di 500 e un massimo di 50mila euro. Giro di vite anche su chi esporta fuori dall’Italia illegalmente beni di consumo. In caso di differenze, rispetto alla dichiarazione, di merci destinate alla importazione definitiva, al deposito o alla spedizione ad altra dogana viene prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 6mila a un massimo di 30mila euro a fronte del range odierno che va da 103 a 516 euro. Doppia ipotesi di intervento invece sull’esportazione di capitali al di sopra della somma consentita di 10mila euro. Una norma prevede la possibilità di pagare un’oblazione pari al 30% dell’importo superiore a quel tetto anziché del 5% come avviene oggi, confermando quanto anticipato la settimana scorsa su questo giornale. Ma all’interno dello stesso articolo 12 c’è un’altra disposizione che lascia al 5 per cento la misura dell’oblazione se l’eccedenza di capitale esportato non supera i 10mila euro portandola al 10 per cento se lo sforamento non supera i 40mila euro con un limite minimo che non potrà mai essere inferiore ai 100 euro. Contemporaneamente viene specificato che il pagamento potrà essere effettuato all’Agenzia delle dogane o alla Guardia di finanza all’atto della constatazione oppure al ministero dell’Economia nei 10 giorni seguenti. La stretta messa in campo dal Governo investirà anche le accise. Passano da 258 a 3.000 euro e da 1.549 a 3.000 euro le penalità, rispettivamente, minime e massime per chi viola il testo unico delle accise e quello sull’energia elettrica. In materia di catasto vengono invece estese le sanzioni quadruplicate previste dal decreto sul fisco municipale a chi si è già visto attribuire una rendita catastale presunta e non ha provveduto ad aggiornarla nell’arco dei 120 giorni trascorsi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del comunicato dell’Agenzia del territorio citato dal milleproroghe del 2010.


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