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Slitta la pubblicazione degli stipendi dei dirigenti
LA CIRCOLARE/Il ministro Patroni Griffi scrive a tutte le Pa: entro venerdì 23 vanno comunicati i dati su incarichi e livelli retributivi

ROMA – Via in due tempi all’operazione trasparenza del Governo Monti. Da oggi saranno on line le dichiarazioni patrimoniali dei ministri, poi bisognerà aspettare ancora qualche giorno per la pubblicazione dell’elenco con i nomi dei manager pubblici, che vedranno i propri stipendi ridursi al di sotto del tetto di 305mila euro fissato dalla manovra di Natale e confermato dal Dpcm di attuazione all’esame del Parlamento. Anche se, nel frattempo, quella soglia potrebbe essere ridotta a 294mila euro. Il ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, Filippo Patroni Griffi, ha emanato ieri una circolare per chiedere alle Pa statali di «divulgare con tempestività informazioni precise circa i trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite del trattamento spettante al primo presidente della Corte di cassazione». Fissando in venerdì 23 febbraio il termine ultimo per inviare a Palazzo Vidoni i dati richiesti. Una volta elaborati dalla Funzione pubblica, nomi e numeri verranno pubblicati su internet. Ed è presumibile che ciò avvenga all’inizio della prossima settimana. Le istruzioni messe a punto da Patroni Griffi indicano anche le informazioni che ogni amministrazione dovrà trasmettere. Andranno comunicate, spiega la circolare, tutte le situazioni in cui il superamento del tetto è dovuto a una delle seguenti circostanze: si va dalla retribuzione corrisposta dalla Pa per «rapporti di lavoro subordinato o di impiego» ai «compensi corrisposti per lo svolgimento di incarichi di collaborazione»; dal cumulo tra «retribuzione corrisposta per rapporti di lavoro subordinato o di impiego e compenso/i per incarichi svolti ex ufficio su designazione per amministrazione di appartenenza o anche per incarichi di collaborazione conferiti da altra amministrazione tra quelle in indirizzo e svolti dal dipendente a seguito di autorizzazione» a quello «tra più incarichi di collaborazione conferiti dalle amministrazioni in indirizzo, se a conoscenza dell’amministrazione rispondente». La soglia di reddito massimo indicata da Palazzo Vidoni (304.951,95 euro) è la stessa contenuta nel decreto del presidente del Consiglio che è attualmente all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro delle due Camere. Un limite che secondo Gianfranco Polillo potrebbe scendere di circa 10mila euro. Nei giorni scorsi il sottosegretario all’Economia ha ricordato come lo stipendio del primo presidente della Cassazione per il 2011 sia stato di 293.658.95 euro. Segnalando «l’opportunità di correggere» in egual misura anche il tetto indicato nel Dpcm. Le modifiche non potrebbero finire qui. Gli organismi parlamentari si stanno orientando a proporre nel loro parere – di per sé non vincolante, ndr – una serie di modifiche non solo al decreto del presidente del Consiglio, ma anche alla norma originaria (l’articolo 23-ter della manovra di Natale). Uno dei nodi da sciogliere riguarda l’ambito di applicazione: la legge cita le amministrazioni statali menter il Dpcm lo estende anche alle Authority. E su questo sarà forse oggi Patroni Griffi a dare l’interpretazione autentica dell’Esecutivo. Oltre che sul problema sollevato da Giuliano Cazzola (Pdl): evitare che il decreto scateni «un effetto domino» imponendo a scalare un «complessivo ridimensionamento degli stipendi di tutti i lavoratori pubblici fino a comprendere anche i livelli più bassi» attraverso uno strumento diverso da quello canonico della contrattazione pubblica. Contro il tetto si è schierata ieri l’associazione nazionale magistrati amministrativi (Anma) ricordando i tagli intervenuti dal 2010 in avanti nel comparto giustizia.

LE REGOLE

La soglia massima
L’articolo 23-ter del decreto legge «salva-Italia» individua nello stipendio del primo presidente della Corte di cassazione il tetto massimo alle retribuzioni di tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni statali. Il Dpcm di attuazione, attualmente all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio per i pareri di rito, fissa tale soglia a 305mila euro (ma potrebbe anche essere ridotta a 294mila) e include nel perimetro di applicazione anche le Authority.

La circolare
Il ministro della Pa, Filippo Patroni Griffi, ha emanato una circolare che chiede a tutte le pubbliche amministrazioni di inviare entro venerdì 23 febbraio la lista di stipendi che superano il tetto.


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