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Arriva in aula il decreto milleproroghe
Alla Camera. Ieri l'ok delle commissioni

Il decreto milleproroghe ha ottenuto ieri il via libera dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera nonostante il voto contrario di Lega e Italia dei Valori. Ma l’esame “lampo” non c’è stato: l’Aula non ha avviato la discussione, prevista per ieri sera, che invece è slittata a questa mattina, come ha annunciato in serata il vicepresidente di turno, Rocco Buttiglione. E sempre oggi il governo potrebbe porre la questione di fiducia sul decreto, che ha ormai tempi stretti vista la scadenza del 27 febbraio.
Non ha dunque avuto effetti la pioggia di emendamenti nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera sul decreto: tutti respinti. Su circa 600 proposte di modifica, 500 erano state presentate della Lega.
Il decreto torna così alla Camera dopo essere stato approvato da Montecitorio e modificato al Senato, in entrambi i casi con la fiducia.
Il Milleproroghe impegna il governo a risolvere due temi cruciali: uno è quello che riguarda i lavoratori con accordi di mobilità; il secondo tema è quello relativo ai lavoratori che si sono licenziati individualmente o esodati, per i quali la possibilità di usufruire delle vecchie regole previdenziali è attualmente condizionata dall’erogazione dell’assegno pensionistico entro due anni dalla data del 6 dicembre 2011. «Per noi – ha detto il capogruppo Pd nella commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano – da questo computo temporale devono essere scorporati la finestra mobile di un anno e l’aggancio all’aspettativa di vita. Dando soluzione a questi problemi, si farà compiere un altro passo avanti alla correzione del sistema nel senso dell’equità».
Il passaggio al Senato avvenuto alcuni giorni fa ha modificato il decreto, introducendo alcune novità tra cui la proroga al 2013 della fase transitoria per il passaggio dalla spesa storica ai costi standard di Comuni e Province con conseguente rallentamento del federalismo; lo slittamento da marzo a luglio 2012 del trasferimento di funzioni dall’Anas alla nuova Agenzia per le infrastrutture stradali, un mini aumento della Robin tax per indennizzare i profughi italiani dalla Libia negli anni Settanta e il termine, fissato a fine 2012, entro cui dovranno essere individuati gli aeroporti di interesse nazionale.
Il solito pot-pourri di norme diversissime tra loro, insomma. Cosa che non piace alla Corte costituzionale, che alcuni giorni fa ha dichiarato illegittima la tassa sulle calamità, contenuta nel milleproroghe 2011 perché non attinente al tema della legge (si veda «Il Sole 24 Ore del 17 febbraio).
Dall’ultima versione, quella approvata dal Senato e promossa dalle commissioni della Camera, sono uscite alcune misure, come lo stanziamento di 4 milioni per il Duomo di Milano. Saltano, poi, le assunzioni di magistrati ordinari, amministrativi e tributari: è stata bloccata l’immissione in ruolo di 325 tirocinanti. Salta anche la proroga per le concessioni austradali ma è rimasta una proroga condizionata del termine entro il quale l’Anas dovrà pubblicare il bando per l’affidamento della concessione di costruzione e gestione dell’autostrada del Brennero.


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