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Pensioni tracciabili ai supplementari

Tempi supplementari per la tracciabilità di stipendi e pensioni, e impennata dei premi ai Comuni che si impegnano nella lotta al lavoro nero, e che riceveranno il 100% dei contributi emersi invece del 33% ancora previsto dalle norme attuali.
Sono le due novità più importanti del capitolo dedicato a lavoro e previdenza che hanno trovato spazio nelle ultime versioni del decreto fiscale circolate ieri, e oggi pomeriggio sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Entrambi gli interventi trovano anche importanti ragioni di calendario. Il primo riguarda lo stop ai contanti per stipendi e pensioni superiori a mille euro, che dovranno transitare da canali telematici bancari e postali per essere completamente tracciabili. Il nuovo tassello della rete telematica anti-evasione è stato introdotto dal decreto «Salva-Italia» (articolo 2, comma 4-ter, lettera c del Dl 201/2011), e il suo debutto effettivo era stato fissato al 7 marzo. Nel frattempo, però, nella legge di conversione del decreto sulle liberalizzazioni si è fatta largo l’ipotesi di un conto corrente per i pensionati costretti da questa norma ad abbandonare il contante, e di conseguenza la mini-proroga torna utile per dare il tempo al Parlamento di votare e alle banche di attuare questa novità. Tanto più che la navigazione al Senato del «cresci-Italia» è tutt’altro che tranquilla, con i tanti correttivi su tassisti, farmacie e dintorni che rischiano di travolgere gli equilibri parlamentari. Se la novità ipotizzata ieri sul decreto fiscale troverà conferma nel Consiglio dei ministri di oggi, comunque, i 450mila pensionati che ricevono in contanti una dote superiore a mille euro (e quanti nella pubblica amministrazione seguono la stessa strada per i compensi) avranno quasi due mesi di tempo in più per abbandonare le vecchie abitudini.
Nel testo che sarà esaminato nel pomeriggio a Palazzo Chigi, poi, potrebbe trovare spazio l’aumento degli incentivi per i Comuni che collaborano con l’Inps nella caccia all’evasione contributiva. Questo filone nell’alleanza fra sindaci e amministrazione è stato rilanciato a inizio febbraio dall’ultimo provvedimento in materia del direttore dell’agenzia delle Entrate, e lunedì prossimo a Reggio Emilia potrebbe essere presentato il modello di convenzione per tradurre in pratica la nuova fase dell’anti-evasione sul territorio. Sul versante previdenziale, però, l’incentivo per i Comuni è finora rimasto al 33 per cento, mentre sul terreno dei tributi erariali è salito di scalino in scalino fino al 100 per cento del maggior riscosso. La novità, se sarà confermata oggi, serve quindi ad allineare i premi per tutte le materie su cui si potrà esercitare l’anti-evasione dei sindaci.


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