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Effetto sul deficit. Sarà pari solo a 252 milioni
Decreto fiscale a costo «quasi zero» verso il sì del Colle
LE NOVITÀ/Rateazione per chi ha debiti con gli enti pubblici, addio all'imposta di bollo sui money transfer e all'Agenzia per le onlus

ROMA – È un decreto a costo quasi zero quello che viaggia verso la pubblicazione in Gazzetta. Come conferma la clausola di copertura comparsa nella versione definitiva del Dl inviata alla Ragioneria per la “bollinatura”, che quantifica l’impatto sul deficit in 252 milioni per il 2013 e 252,8 dal 2014 in avanti. Somme che serviranno a coprire la cancellazione delle liti fiscali fino a 30 euro, lo sconto alle Regioni speciali e l’alleggerimento della patrimoniale sugli immobili all’estero. Tra le novità principali rispetto alla bozza uscita dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso spiccano la cancellazione dell’Agenzia nazionale per il terzo settore, che all’inizio sembrava dovesse confluire in un altro provvedimento, e la possibilità per i privati o le imprese che vantano un credito di natura patrimoniale verso gli enti pubblici dello Stato di ottenere una nuova rateazione a rate costanti o variabili. Fatta eccezione però per i debiti nei confronti degli istituti previdenziali che vengono esclusi dal decreto stesso. A completare il set di modifiche rispetto alle bozze precedenti intervengono una maggiore gradualità della stretta per chi viola le norme sulle dichiarazioni doganali e la cancellazione dell’imposta di bollo sui money transfer introdotta dal governo Berlusconi con la manovra di Ferragosto. Ultime limature al testo, dunque, passaggio finale obbligato in Ragioneria per le relative relazioni tecniche sulle coperture. In serata il decreto fiscale sulle semplificazioni era indicato in arrivo al Quirinale. Provvedimento corposo, che i tecnici del Colle hanno già visionato ed esaminato nella bozza trasmessa nei giorni scorsi, e che dunque con ogni probabilità sarà controfirmato in breve tempo dal presidente della Repubblica. In questa fase, il controllo di legittimità preventivo da parte del Capo dello Stato riveste il carattere dell’autorizzazione all’emanazione del decreto, dopo aver valutato se sussistano o meno i requisiti costituzionali. Poi, come lo stesso Napolitano ha osservato nella lettera inviata la scorsa settimana ai presidenti di Senato e Camera e al premier, la vigilanza del Colle sarà assoluta per evitare che si introducano nel testo emendamenti estranei alla materia del provvedimento. In attesa del passaggio parlamentare, sono confermate le misure portanti del decreto: niente più spesometro per acquisti e servizi ai fini Iva (torna l’elenco clienti e fornitori), proroga dal 16 febbraio al 16 maggio del versamento della patrimoniale sulle attività scudate, riammissione alla rateizzazione del pagamento di somme dovute al fisco anche per i contribuenti per i quali tale possibilità era decaduta, slittamento al 1° maggio per le nuove norme sulla tracciabilità (tetto a 1.000 euro) relativamente al pagamento di stipendi e pensioni attraverso strumenti di pagamento elettronico bancari o postali. Infine, per quel che riguarda lo scudo fiscale, il fisco potrà chiedere a quanti hanno regolarizzato attività finanziarie detenute all’estero la restituzione dell’Iva. E sempre in materia di imposte indirette, il fisco potrà chiudere d’ufficio le partite Iva non attive con preavviso. Spetterà eventualmente al contribuente fornire entro 30 giorni dalla comunicazione eventuali elementi valutati erroneamente dall’agenzia delle Entrate.


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