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Campi senza solare
Addio incentivi. Anche per le serre

Stop senza se e senza ma agli incentivi al fotovoltaico installato su terreni agricoli. E addio al salvacondotto per le serre fotovoltaiche, il cui incentivo era stato parificato a quello previsto per il fotovoltaico su edifici. La ghigliottina decisa con il decreto legge liberalizzazioni (n. 1/2012), dopo il passaggio in commissione industria al senato, trancia in maniera ancor più netta l’agevolazione in campo agricolo. Infatti, rispetto a quanto previsto dal dl, il testo emendato a palazzo Madama ieri notte prevede che si salvino dalla mannaia i soli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, che hanno già conseguito il titolo abilitativo entro l’entrata in vigore della legge di conversione. Restano, dunque, a bocca asciutta gli impianti che hanno presentato domanda per il conseguimento del titolo abilitativo, ma non l’hanno ancora incassato. Di più: mentre il decreto legge concedeva un anno di tempo all’impianto per l’entrata in esercizio (trascorso il quale spariva il diritto all’incentivo), l’emendamento licenziato dalla commissione industria del senato riduce questa tempistica a 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione. In sostanza, gli impianti interessati dovranno entrare in funzione al massimo entro settembre e, non più, entro gennaio 2013, come previsto dal decreto liberalizzazioni. Sul piano normativo, i prossimi passi sono già chiari: gli emendamenti approvati in commissione industria al senato finiscono nel maxiemendamento al decreto liberalizzazioni, depositato in aula dal governo e su cui l’esecutivo ha chiesto la fiducia. Caserme e serre fotovoltaiche. Una novità inserita in Senato riguarda l’esercito. Lo stop alle agevolazioni per il fotovoltaico non riguarderà, infatti, gli impianti realizzati sui terreni nella disponibilità del demanio militare. Sparisce integralmente, invece, la norma che salvava gli incentivi per i moduli fotovoltaici su serra. Anche questi subiranno il taglio. L’unica deroga alla ghigliottina (anche a quella decisa col dlgs 28/2011) è prevista per i soli impianti già autorizzati che dovevano entrare in esercizio entro il 29 marzo prossimo e che potranno, invece, farlo entro due mesi dalla entrata in vigore del ddl liberalizzazioni. Ma con una stretta per tutti: l’emendamento prevede che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas assicuri priorità di connessione alla rete elettrica per un solo impianto ad energia rinnovabile ad azienda agricola, di potenza non superiore a 200 kw per ciascuna azienda agricola.


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