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Redditometro per imprese
Delega fiscale. La «vista» dell'amministrazione si allarga sul lavoro autonomo e sulle aziende

Un redditometro mirato anche per le imprese. Mentre il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, a margine della presentazione del nuovo istituto della mediazione (si veda il servizio a pagina 27) ricorda che per giugno sarà pronto il nuovo redditometro per misurare la capacità contributiva dei cittadini, la bozza della delega fiscale anticipata dal Sole 24Ore sabato e domenica scorsa, annuncia tra i suoi principi cardine la possibilità di un potenziamento degli accertamenti sintetici con “vista” su lavoratori autonomi e imprenditori.
L’articolo 10 della bozza della riforma fiscale – che salvo ripensamenti dell’ultima ora approderà al prossimo consiglio dei ministri (si ipotizza venerdì 23 marzo) – tra gli interventi di rafforzamento dell’attività conoscitiva e dell’azione di controllo sui contribuenti elenca espressamente il potenziamento degli accertamenti sintetici. Potenziamento da realizzare «con una previsione esplicita» in grado di verificare se il maggior reddito accertato sinteticamente ai fini Irpef possa avere riflessi interessanti anche ai fini degli obblighi contributivi o di altre imposte che il contribuente è tenuto a pagare in relazione all’attività svolta. Come dire un redditometro che possa andare oltre i confini dell’Irpef e si possa spingere – «salvo prova contraria» che dovrà fornire lo stesso contribuente – a verificare il rispetto degli obblighi contributivi e fiscali a tutto campo da parte del soggetto sottoposto a controllo. In sostanza la misura stimata dal redditometro potrà essere per presunzione riferita o attribuita al reddito di lavoro autonomo o di impresa, con la conseguente possibilità per l’amministrazione finanzairia di contestare mancati pagamenti Iva, Irap o dei contributi previdenziali e assistenziali. Va ricordato, inoltre, che l’allargamento dell’accertamento sintetico non potrà non convivere con l’altro strumento su cui fino ad oggi ha poggiato la compliance per professionisti e imprese: gli studi di settore.
Strumento, quest’ultimo, che come accade ormai puntualmente negli ultimi anni, il Fisco sta adeguando alla crisi (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Per restare in tema di potenziamento dei controlli che potranno interessare gli autonomi vanno segnalati sia il rilancio e la razionalizzazione della tracciabilità dei pagamenti, per altro recentemente portata a 1.000 euro con il decreto di Natale, ma soprattutto il potenziamento della fatturazione elettronica su cui per altro si sta già lavorando attivamente con un forum organizzato direttamente dall’agenzia delle Entrate e che vede coinvolte le associazioni di categoria.
La lotta all’evasione tratteggiata dalla delega fiscale, comunque, poggia anche su principi da sempre invocati dalle imprese e dai contribuenti. Nell’articolo 8 è previsto che nel processo di semplificazione degli adempimenti potranno essere limitati tutti quegli obblighi «superflui» o che danno luogo «in tutto o in parte» a duplicazioni, «o risultino di scarsa utilità per l’amministrazione finanzairia ai fini dell’attività di controllo e di accertamento». Inoltre nell’ottica del «rafforzamento dell’attività conoscitiva», la delega rilancia l’utilizzo di controlli mirati: si dovranno selezionare i contribuenti da sottoporre a controllo utilizzando «in modo appropriato e completo gli elementi contenuti nelle banche dati e prevedendo sinergie con altre autorità pubbliche».E quasi a voler rispondere direttamente ai recenti richiami del Garante della privacy sul pieno rispetto dei diritti dei contribuenti nell’utilizzo delle banche dati utilizzate per stanare gli evasori, l’articolo 10 della bozza di delega della riforma tributaria prevede l’introduzione dell’obbligo di garantire la riservatezza nell’attività conoscitiva e di controllo fino alla completa definizione dell’accertamento. E non solo diritto alla privacy. Il nuovo fisco punta a tutelare anche l’attività svolta dal contribuente sottoposto a controllo, prevedendo l’obbligo di ridurre al minimo gli ostacoli che potranno porre i verificatori mentre svolgono la loro attività di accertamento. Buoni propositi tutti da trasformare in regole d’oro.

Gli interventi

01 |SINTETICO
L’articolo 10 della bozza della riforma fiscale tra gli interventi di rafforzamento dell’attività conoscitiva e dell’azione di controllo sui contribuenti prevede il potenziamento degli accertamenti sintetici

02 |TRACCIABILITÀ
Tra le novità in vista per gli autonomi vanno segnalati il rilancio e la razionalizzazione della tracciabilità dei pagamenti ma soprattutto il potenziamento della fatturazione elettronica

03 | SEMPLIFICAZIONE
Tra gli adempimenti potranno essere limitati tutti quegli obblighi «superflui» o che danno luogo «in tutto o in parte» a duplicazioni, «o risultino di scarsa utilità per l’amministrazione finanziaria ai fini dell’attività di controllo»


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