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Incentivi al debutto per risanare le aree
I proprietari che propongono nuovi utilizzi per le industrie dismesse possono aumentare gli edifici del 20%

Dal recupero delle aree industriali dismesse alla rimozione delle coperture in cemento-amianto, dalla valutazione ambientale strategica al permesso di costruire: il nuovo Piano casa della Lombardia (legge regionale 4/2012), oltre a dettare misure straordinarie per l’edilizia, modifica in più punti la legge regionale per il governo del territorio (12/2005).
A partire dalle norme sul recupero di aree industriali dismesse. Il nuovo Piano casa prevede infatti che, se la dismissione di determinate aree, identificate dal Comune, comporti pericolo per la salute e la sicurezza o degrado, i Comuni potranno invitare il proprietario a presentare una proposta di riutilizzo in attuazione delle previsioni urbanistiche, con possibilità di incrementare fino al 20% la volumetria o la superficie ammessa. Se il proprietario non presenterà la proposta entro 12 mesi dall’invito, cesserà l’efficacia delle previsioni urbanistiche dell’area e il Comune varierà la destinazione urbanistica per il recupero, da attuare anche con strumenti urbanistici di iniziativa pubblica.
Inoltre, in base alle nuove norme, all’esterno dei centri storici e dei nuclei di antica formazione, il recupero a scopo abitativo dei sottotetti potrà ora avvenire anche in deroga all’altezza massima prevista dallo strumento urbanistico, se gli edifici esistenti abbiano altezza pari o inferiore a essa. In questo caso, l’altezza minima abitabile del sottotetto recuperato non potrà superare 1,5 metri.
È poi concessa maggiore libertà di intervento per sostituire i tetti in cemento-amianto di edifici residenziali con coperture adatte ai luoghi (devono essere conservate le quote di gronda esistenti, ma le falde potranno essere modificate fino a una pendenza del 40%). Inoltre, ai proprietari che smaltiscono i tetti in cemento-amianto di edifici produttivi senza contributi pubblici è concesso un bonus del 10% della superficie rimossa, fino a 500 metri quadrati, da realizzare all’interno della sagoma dell’edificio.
Inoltre, viene estesa l’applicazione della disciplina Vas.
La legge modifica di nuovo il procedimento per il rilascio del permesso di costruire. La domanda dovrà ora essere corredata anche da una dichiarazione del progettista che asseveri la conformità del progetto agli strumenti urbanistici, ai regolamenti edilizi e alle altre norme edilizie. Il provvedimento finale verrà adottato entro 15 giorni dalla proposta del responsabile del procedimento, da formulare entro 45 giorni dalla domanda, decorsi i quali si formerà il silenzio-assenso (ma se ci sono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali è previsto il silenzio-rifiuto). Il Piano casa riconosce poi l’utilizzabilità sul territorio lombardo della Scia in materia edilizia e prevede che l’adozione e l’approvazione dei piani attuativi conformi, nei Comuni con più di 15mila abitanti, venga demandata alla giunta comunale.
Cadono infine, fuori dai centri storici, il limite di distanza di 10 metri tra pareti con finestre per realizzare ascensori per edifici esistenti e il rispetto del rapporto drenante (se si adottano sistemi per la dispersione delle acque) per realizzare box interrati per gli edifici costruiti prima del 7 aprile 1989.


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