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Via al pareggio di bilancio
Parlamento. L'ultimo sì del Senato al vincolo in Costituzione

Quarta e definitiva chiamata parlamentare per l’obbligo costituzionale del pareggio (o meglio: dell’equilibrio) di bilancio per tutte le pubbliche amministrazioni. Il via libera finale al disegno di legge, uno dei tasselli fondamentali della risposta italiana agli impegni presi con la Ue, arriverà in questi giorni dall’assemblea del Senato nel pieno rispetto dei tempi annunciati e fortemente auspicati dal Governo con l’impegno della maggioranza che lo sostiene.
I conti pubblici si confermano del resto il clou dell’attività parlamentare, con i decreti legge che continuano a tenere banco nelle agende di Camera e Senato. Per due decreti il percorso si svolge al Senato: il Dl 5 sulle semplificazioni (già approvato dalla Camera, scade il 9 aprile) attende il via libera della commissione Affari costituzionali per approdare in aula; mentre il Dl 16 sul fisco (scade il 2 maggio) è ancora a metà del suo cammino nelle commissioni Bilancio e Finanze, dove in questi giorni si comincerà a votare gli emendamenti. Il terzo decreto legge, quello sulla golden share (scade il 14 maggio), è invece all’esame della Camera (commissioni Bilancio e Finanze) dove approderà in aula solo tra qualche settimana.
L’assenza in questi giorni di un ennesimo ricorso al voto di fiducia da parte del Governo dovrebbe lasciare più spazio all’attività legislativa ordinaria. Che tuttavia langue, soprattutto per quanto riguarda le riforme più attese, a cominciare dalla nuova legge anti-corruzione (alla Camera). Mentre ancora a secco restano il superamento con legge costituzionale del bicameralismo perfetto, con tanto di riduzione dei parlamentari, e la nuova legge elettorale. Due partite che possono essere chiuse in questa legislatura al più tardi entro gennaio, altrimenti se ne riparlerà dopo le elezioni del 2013.


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