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Roma, si lavora al decreto rifiuti
Governo, imprese ed Enti Locali coinvolti in una gestione integrata

Un decreto per scongiurare l’emergenza rifiuti a Roma. Pronto il piano straordinario che vede in campo Governo, enti locali e imprese per varare, in tempi brevissimi, la gestione integrata dei rifiuti nella capitale. Il programma, presentato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini, si muove su due binari: attivazione della filiera industriale (con aumento della differenziata) e individuazione del sito alternativo a Malagrotta (la più grande discarica europea che chiuderà il 30 giugno). Più poteri al Commissario delegato Giuseppe Pecoraro, pronto a intervenire se gli enti locali non riuscissero a scongiurare l’emergenza. Una mossa che non vuol essere una minaccia politica, ma la conseguenza logica per evitare la paralisi. «Roma ce la può fare» spiega il ministro. Il Piano per Roma è un documento di 17 pagine preparato in due settimane per non cadere nella “sindrome Napoli” con i rifiuti nelle strade della capitale. Partita nelle mani del Governo dopo i tentennamenti e gli scaricabarile degli enti locali che hanno portato Roma sull’orlo del caos. Il Piano, che Clini presenterà dopo Pasqua al commissario Ue all’Ambiente Yanez Potocnik, azzera la lista dei sette siti alternativi a Malagrotta scelti dai tecnici della Regione (Corcolle, Osteriaccia, Pizzo del Prete, Quadro Alto, Pian dell’Olmo, Monti dell’Ortaccio, Quartaccio). «Nessuno è privo di elementi di criticità – spiega Clini – dobbiamo cercare anche oltre la provincia di Roma». Prevista la riduzione della quantità di rifiuti da conferire agli impianti di trattamento e quindi in discarica o nei termovalorizzatori. «L’obiettivo – precisa Clini – è far crescere la differenziata, raggiungere progressivamente nel trienno 2012-2014 il 50% del materiale recuperato, rendere più efficienti gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) attivando il ciclo integrato di rifiuti, che include anche una discarica di servizio, ma con dimensioni diverse e che non può essere Malagrotta». Sistema puntualizza «operativo con successo in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, anche Roma può e deve farcela». In tempi brevi. Nell’arco di 3-4 settimane (entro il 30 aprile) va fatto l’accordo di programma e un piano operativo con Comune, Regione, Provincia, aziende titolari di impianti Tmb (Malagrotta 1 e 2, Ama Rocca Cencia e Via Salaria) degli impianti per la preparazione del compost (Ama Maccarese), di quelli per il recupero energentico (Gaia Colleferro, Acea San Vittore e il gassificatore Colari a Malagrotta), insieme ai consorzi di filiera. Allo studio anche il coinvolgimento delle banche per garantire i necessari investimenti. Il piano prevede anche la revisione delle tariffe vigenti e risorse governative. «Serve il supporto del sistema creditizio – continua Clini – coinvolgendo anche la banca della Regione, stiamo verificando con Cdp le possibilità». In quest’ottica l’individuazione di nuovi siti per la discarica resta «una soluzione residuale, dove conferire entro il 2014 non più del 20% dei rifiuti trattati» spiega il ministro. Ipotizzati anche accordi con altre Regioni: «Bisogna capire se in una fase in cui Roma non sia autosufficiente si possano avviare iniziative bilaterali». Non esclusa la proroga su Malagrotta: «Solo se riusciamo a mettere in piedi questo programma, la chiusura potrebbe essere prorogata a fine anno. Malagrotta ha abituato i romani ad avere un sito dove conferire rifiuti a costi molto bassi, diciamo che i romani si sono fatti viziare da Cerroni (il presidente di Colari la società che gestisce Malagrotta,
ndr)» ha spiegato Clini osservando che l’emergenza di oggi viene da lontano:«Almeno 10 anni fa dovevano essere prese certe decisioni per adeguare Roma agli standard Ue». Sarà molto probabilmente un decreto del Governo ad accogliere il Piano: una scelta per consentire procedure accelerate e una dotazione di risorse adeguate, per garantire insomma «tempi certi degli interventi, incluso il rafforzamento e l’ampliamento della portata e dei termini del mandato commissariale» a garanzia della piena e corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti a Roma. Ieri intanto Pecoraro ha annunciato che «il quinto impianto Tmb a Paliano è necessario e si farà».


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