MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Deducibili al 25% i canoni di affitto sulle dimore storiche
Le altre novità. Il testo riformulato

Sgravi fiscali più ampi per i proprietari di dimore storiche locate. E, per far fronte all’evasione, arriva un piano straordinario di assunzioni nella Guardia di finanza. Portano queste novità, fra le altre, gli ultimi emendamenti presentate ieri sera all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze dai relatori al decreto fiscale in corso di approvazione al Senato.
Le correzioni, che recano la firma di Antonio Azzollini (Pdl) e Mario Baldassarri (Terzo Polo), saranno votate stamattina. La prima – racchiusa nello stesso testo che aggiorna le regole sugli acconti Imu descritte nell’articolo qui accanto, ndr – eleva dal 15 al 25% la deducibilità dal reddito dei canoni di locazione sugli immobili storici dati in affitto. Una modifica che si aggiunge agli altri due interventi sui beni storico-artistici, previsti dagli emendamenti depositati dagli stessi relatori giovedì scorso: l’abbattimento del 50% della loro base imponibile ai fini Imu e l’eliminazione dei regimi Irpef di favore.
Sulla Guardia di finanza, l’altro testo presentato ieri da Azzollini e Baldassarri prevede che, «al fine di assicurare la massima flessibilità organizzativa e di potenziare l’attività di contrasto dell’evasione fiscale e delle frodi» a danno dello Stato e dell’Ue, le Fiamme gialle potranno effettuare, nel triennio 2013-2015, un piano straordinario nel ruolo degli «ispettori» (nei limiti numerici e di spesa previsti dalla manovra del giugno 2008). A tal fine – si legge nell’emendamento – sarà possibile utilizzare le vacanze organiche esistenti nel ruolo «appuntati» e «finanzieri» del Corpo.
La stessa disposizione lascia invece immutate gli altri cambiamenti al Dl fiscale predisposti dai relatori la settimana scorsa. A partire dalla deducibilità dei canoni delle locazioni finanziarie che non sarà più vincolata alla durata minima contrattuale ma al periodo di ammortamento previsto a fini fiscali: in caso di beni materiali strumentali all’attività d’impresa il periodo potrà essere non inferiore ai 2/3 del periodo di ammortamento e se si tratta di immobili la durata minima sarà di 11 anni e massima di 18; nel caso di lavoro autonomo la durata sarà non inferiore alla metà del periodo fiscale e per gli immobili la durata minima sarà di 11 anni e la massima 15.
Di quel testo continuano poi a far parte il ruolo unico nazionale dei giudici tributari, nonché una consistente riduzione dell’accisa sull’energia elettrica sul combustibile utilizzato nella produzione combinata di energia elettrica e calore. Su tutti questi temi le commissioni di Palazzo Madama saranno chiamate a pronunciarsi stamane insieme agli eventuali sub-emendamenti.


www.lagazzettadeglientilocali.it