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Imu, doppio intervento statale
A settembre un provvedimento «generale» - In dicembre decreto per i rurali

Era uscito da palazzo Chigi come il decreto sulle semplificazioni fiscali, e ieri è uscito da Palazzo Madama come il decreto sull’Imu. In Senato, con 241 sì, 29 no e 2 astenuti, è passata la fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto legge fiscale, così come modificato dalle commissioni Bilancio e Finanze. Il provvedimento, che scade il primo maggio, passa ora all’esame della Camera, dove il Governo si aspetta già nuovi correttivi.

Aliquote ed esenzioni Imu
I correttivi all’Imu accelerata dal «salva-Italia» hanno assunto il ruolo di protagonisti. Per cercare di far quadrare i conti con le stime di gettito il provvedimento allunga i termini per la definizione delle aliquote. I Comuni avranno tempo per correggerle fino al 30 settembre, accertando in via convenzionale entro giugno il gettito presunto in base alle stime, e lo Stato si è invece dato tempo fino al 10 dicembre per gli interventi con Dpcm. In realtà, gli interventi statali dovrebbero essere due: il primo, generale, prima di settembre, mentre il secondo dovrebbe essere riservato proprio ai rurali. Rimangono, oltre ai dubbi di legittimità (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), le forti incertezze gestionali per i Comuni e il rischio di un ulteriore incremento di pressione fiscale se le stime iniziali si riveleranno troppo ottimiste. Via la «quota erariale» dell’imposta su immobili dei Comuni ed ex Iacp ma la copertura arriva da un nuovo taglio al fondo di riequilibrio su cui i sindaci hanno già annunciato battaglia.
Confermato anche il pagamento dell’acconto al 18 giugno, pari al 50% dell’imposta calcolata sulla base delle aliquote standard (4 per mille per la prima casa, 7,6 per mille per gli altri immobili tranne quelli strumentali all’attività agricola che si attestano al 2 per mille); sarà poi il saldo (17 dicembre, dal momento che il 16 è domenica) a fare i conti con le decisioni locali e gli eventuali ritocchi operati a livello nazionale. Via libera anche all’esenzione fabbricati agricoli strumentali in tutti i Comuni montani, e all’abbattimento del 50% dell’imponibile per dimore storiche e immobili inagibili.

Lotta all’evasione
Il Senato cancella le black list per commercianti, artigiani e professionisti che non emettono scontrini e ricevute fiscali. Le segnalazioni non più anonime e ripetute dei contribuenti consentiranno alle entrate e alla Guardia di Finanza di pianificare direttamente gli accertamenti senza più ricorrere alla «liste selettive».
Sulla tracciabilità dei pagamenti va segnalato lo slittamento dal 1° maggio al 1° giugno prossimo del termine entro cui pensionati e dipendenti pubblici dovranno dotarsi di conto corrente o moneta elettronica per incassare emolumenti e pensioni superiori ai mille euro. Via libera inoltre al ruolo unico dei giudici tributari.

Movimentazioni bancarie
Gli operatori finanziari con l’emendamento approvato ieri dovranno limitarsi a comunicare le fatture emesse o ricevute per le operazioni diverse da quelle relative ai rapporti oggetto di segnalazione all’anagrafe tributaria.

Borse di studio
Con un emendamento presentato dalla senatrice Helga Thaler Ausserhofer (Udc-Svp) e già approvato dalle Commissioni le borse di studio, gli assegni e i sussidi per fini di studio o di addestramento professionale da chiunque corrisposti fino a 11.500 euro saranno esentasse. Le somme eccedenti resteranno assimilate al lavoro dipendente e sconteranno il prelievo fiscale.

Adempimenti
Pausa d’agosto per legge: viene definitivamente fissato al 20 agosto il termine unico per gli adempimenti e i versamenti di imposte e contributi in scadenza tra il 1° e il 20 agosto di ogni anno. In tema di adempimenti dei datori di lavoro anche quelli agricoli potranno integrare la comunicazione entro il terzo giorno successivo a quello di inizio del rapporto di lavoro.


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