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Contro l'evasione premi agli onesti e più assistenza
Il disegno di legge sul riordino del sistema sarà oggi all'esame del Consiglio dei ministri

Riduzione degli adempimenti fiscali, assistenza generalizzata ai contribuenti, incentivi e ridistribuzione selettiva delle somme recuperate dalla lotta all’evasione. Il tutto bilanciato dal potenziamento e dalla razionalizzazione di alcuni sistemi di supporto dell’attività di controllo del fisco, come la tracciabilità dei pagamenti o lo sviluppo dell’uso della fattura elettronica. È la ricetta scelta dal Governo e contenuta nel progetto di legge delega fiscale, che è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi, dopo essere stato esaminato, nelle sue linee generali, dall’Esecutivo, il 23 marzo scorso.
Gli obiettivi generali
Il progetto di delega fiscale si propone di rispondere a due esigenze: semplificare la vita ai contribuenti e far crescere il rispetto degli obblighi fiscali (la tax compliance). Sotto il primo profilo, è da sottolineare l’impegno, assunto dal legislatore attraverso le agenzie fiscali, di realizzare un tutoraggio-assistenza diretta ai contribuenti minori e operanti come persone fisiche. La delega prevede che questa assistenza si realizzi aiutando i contribuenti ad assolvere gli adempimenti, a predisporre le dichiarazioni e calcolare le imposte. A dire il vero, il fisco svolge già questa attività nei confronti dei contribuenti che possono usufruire di un regime sostitutivo agevolato (come i cosiddetti «forfettini», per i soggetti che svolgono un’attività nuova di lavoro autonomo o di impresa da meno di tre anni).
Gestire il rischio fiscale
È innovativa la realizzazione di una collaborazione rafforzata tra contribuente e fisco attraverso la creazione nelle imprese – anche quelle di grandi dimensioni – di un sistema di gestione e controllo del rischio fiscale. In questo modo, si introduce una forma specifica di governance del rischio fiscale: in altre parole, le imprese creano modelli organizzativi per individuare il possibile rischio ed evitare che il fatto dannoso si realizzi. La creazione di questi presìdi consente al contribuente di ottenere una riduzione degli adempimenti. Con un idoneo modello organizzativo, però, sarebbe possibile spingersi oltre alla semplice riduzione degli adempimenti introducendo ad esempio (come avviene in contesti similari, quali i modelli organizzativi per la legge 231/01) una vera e propria non punibilità per assenza del profilo soggettivo. In questo caso, il fisco dovrebbe concentrare la propria attenzione nel verificare se il modello costruito sia idoneo a individuare o a prevenire il rischio fiscale connesso alla tipologia di transazione realizzata.
La semplificazione
Un ulteriore profilo su cui interviene la delega per migliorare la vita dei contribuenti è la razionalizzazione dei regimi contabili applicabili e la semplificazione degli adempimenti. Infatti, gli adempimenti che il fisco richiede al contribuente sono sempre più complessi e, specialmente in prima battuta, vanno correttamente interpretati.
Emblematico è il caso dello spesometro, con cui il legislatore ha imposto ai contribuenti di fornire in modo telematico e con un intervallo temporale annuale sia i rapporti «business to business» sia quelli «business to consumer», con eccezione delle operazioni di importo inferiore a 3mila euro, sempre che queste operazioni minori siano da considerare collegate tra loro. L’adempimento è stato poi semplificato e la soglia è stata eliminata, in base al decreto legge 16/2012, estendendo l’obbligo di comunicazione a tutte le operazioni soggette a fattura.
La tracciabilità rafforzata
Come bilanciamento delle misure di favore elencate, il progetto di delega prevede il rafforzamento della tracciabilità dei pagamenti e la fattura elettronica. Le norme in cantiere si propongono un’ulteriore estensione degli obblighi di tracciabilità dei pagamenti e un rafforzamento dei sistemi che consentiranno il pagamento dematerializzato (senza carta moneta). Per la fattura elettronica, l’impegno del Governo dovrebbe essere quello di rendere possibile una rapida implementazione della fattura obbligatoria verso la Pubblica amministrazione.
Con i decreti delegati, dovrebbero essere adottati meccanismi di monitoraggio scientifico dell’evasione e dell’erosione fiscale. Il monitoraggio sarà in grado di verificare le somme recuperate e consentirà di alimentare un fondo strutturale destinato a finanziare gli sgravi fiscali diretti ai contribuenti più corretti o più svantaggiati, o eventuali necessità di copertura dovute all’attuazione della delega.

I punti cardine

TUTORAGGIO
Gli obblighi fiscali si presentano complessi ed è sempre più importante che l’amministrazione finanziaria realizzi una funzione di assistenza diretta nei confronti dei contribuenti. Questa avverrà attraverso la revisione e l’ampliamento del tutoraggio, in riferimento ai contribuenti di minori dimensioni che operano come persone fisiche (imprenditori individuali e professionisti). La nuova versione del tutoraggio si risolverà in un aiuto diretto ai contribuenti per assolvere gli adempimenti, predisporre le dichiarazioni e calcolare le imposte dovute. Questa assistenza è già oggi offerta ai contribuenti che possono usufruire dei regimi agevolati minori

COOPERAZIONE
L’esperienza Ocse insegna che è necessario stimolare rapporti di cooperazione rafforzata tra amministrazione finanziaria e contribuenti, attraverso la concessione di incentivi per i contribuenti corretti e l’attribuzione di disincentivi per chi realizza o persegue comportamenti di pianificazione fiscale aggressiva e per lo più lesiva degli interessi dello Stato. Trionfa, dunque, anche in Italia il principio della premialità del contribuente corretto, soprattutto attraverso la riduzione degli adempimenti. Vanno in questa direzione anche il rafforzamento del contraddittorio nella fase delle indagini e la subordinazione degli atti di accertamento e liquidazione all’esaurimento del contraddittorio procedimentale

MODELLI DI CONTROLLO
Lo Stato potrà misurare l’affidabilità delle medie e grandi imprese e potrà premiare il contribuente solo se si doterà di modelli organizzativi di controllo interno che non si limitino a minimizzare gli oneri fiscali, ma che gestiscano il rischio dovuto al rispetto degli adempimenti connessi all’ordinamento tributario. L’adozione di questi modelli consiste nella mappatura del rischio fiscale, nella gestione e controllo del rischio e nell’attribuzione di specifiche responsabilità. In questo modo il controllo dell’amministrazione finanziaria sarà indirizzato a controllare l’efficacia del modello adottato, riducendo di fatto l’impatto del controllo sugli organismi dell’impresa

SEMPLIFICAZIONE
L’attuale sistema fiscale è caratterizzato da numerosi regimi contabili e da diversi regimi speciali di applicazione di singole imposte. Il numero di adempimenti è elevatissimo e talvolta determina duplicazioni (si pensi a quanto avviene per le comunicazioni Iva: intracomunitarie, spesomentro e black list) o è nella sua concreta attuazione molto complesso (si pensi alla predisposizione e presentazione delle dichiarazioni dei redditi). Il nuovo disegno di legge delega fiscale si propone di semplificare gli adempimenti, specialmente quelli che si ritengono superflui o duplicati

CERTEZZA DEL DIRITTO
I contribuenti, gli investitori, gli imprenditori e i loro consulenti possono gestire in modo più semplice e sicuro le proprie politiche di pianificazione e di gestione della leva fiscale solo se il quadro normativo di riferimento è caratterizzato da un certo grado di stabilità e di semplicità. Tutto questo, con una tempestiva e ampia azione interpretativa costante nel tempo. Oggi in Italia la normativa tributaria è in costante mutamento, e si verifica un ampio intervento integrativo dell’autorità giudiziaria o dei singoli organismi territoriali di competenza. Ora il Ddl delega cerca di intervenire su fenomeni specifici (come l’abuso del diritto, il raddoppio dei termini, i costi black list)


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