MAGGIOLI EDITORE - La Gazzetta degli Enti Locali


Arriva la sanatoria per i dirigenti degli enti locali
Incarichi a tempo. Rinnovabili una volta

Sanatoria con scadenza per i contratti dirigenziali a tempo determinato che i Comuni hanno siglato negli ultimi anni e che superano il vecchio limite che impediva a questi incarichi di superare l’8% della pianta organica dirigenziale.
Gli emendamenti al decreto legge fiscale varati in commissione alla Camera allargano le maglie per i dirigenti a tempo (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri), fissando un tetto generale al 10% (sempre in rapporto agli organici dirigenziali) che può salire al 20% negli enti fino a 100mila abitanti e al 13% in quelli fra 100mila e 250mila. Insieme a questo, arriva la “sanatoria” sulle tante posizioni extra tetto diffuse nelle città. Per quelle che non superano i nuovi limiti, più generosi dei vecchi, non c’è problema, ma una chance si apre per chi sta sopra anche ai nuovi parametri: gli incarichi in eccesso, che scadano entro fine 2012, potranno essere rinnovati una sola volta, con un provvedimento motivato che ne dimostri il carattere «indispensabile» per lo svolgimento delle «funzioni essenziali». La regola non prevede controlli o sanzioni specifiche, per cui su questi provvedimenti vale la disciplina ordinaria del controllo interno e contabile.
Sul versante delle verifiche, una stretta arriva, almeno in teoria, per i Comuni che non destinano alla sicurezza stradale la loro quota di proventi degli autovelox. Sale, infatti, dal 30 al 90% il taglio sugli introiti applicato agli enti che non certificano il corretto utilizzo di queste risorse: per tradurre in pratica la previsione, ovviamente, occorrerà però attivare un sistema di verifiche effettive, che negli anni scorsi sono mancate.
Il capitolo autovelox è l’unica novità negativa per i sindaci, che dal passaggio in commissione Finanze alla Camera del decreto ottengono qualche soddisfazione. Sul personale, oltre al via libera agli incarichi dei dirigenti a tempo, viene confermato il raddoppio delle possibilità assunzionali (il turn over passa dal 20 al 40%) per gli enti nei quali le spese di personale coprono meno della metà delle spese correnti. Confermato anche il calcolo di favore per le assunzioni nell’istruzione pubblica, nel settore sociale e nella polizia locale, la cui spesa viene conteggiata al 50% in rapporto al turn over (ma non in relazione ai tetti massimi delle uscite per il personale).
Varato anche l’incentivo da 500 milioni da distribuire ai Comuni che decideranno di cedere spazi finanziari ad altri enti in difficoltà con il rispetto del Patto, secondo il meccanismo che estende a livello nazionale il Patto di stabilità «orizzontale» tentato finora (senza incentivi, e quindi con scarso successo) a livello regionale.


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