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Imu, il saldo sarà un terno al lotto
DECRETO FISCALE/ Nota di lettura dell'Ifel sulle ultime novità introdotte alla camera

La tabella di marcia dell’Imu costringe i comuni a un vero tour de force. Il termine del 10 dicembre entro cui il governo con dpcm provvederà a modificare aliquote e detrazioni sulla base del gettito della prima rata, «appare troppo ravvicinato per garantire l’efficacia delle eventuali variazioni ai fini del pagamento del saldo».
Per non parlare poi dello stato di incertezza in cui verseranno i bilanci dei comuni fino a quando si conosceranno i veri numeri del gettito Imu.
L’avvertimento arriva dall’Ifel che a tempo di record ha predisposto una nota di lettura sulle ultime novità in materia di imposta municipale introdotte nel dl fiscale (n. 16/2012) che ieri ha ottenuto il sì della camera (il provvedimento passa ora al senato che, salvo sorprese, lo approverà in via definitiva nella seduta del 24 aprile).
Nella lunga e articolata disamina l’Istituto per la finanza locale dell’Anci ha puntato il dito su molti altri nodi controversi lasciati irrisolti dalla raffica di emendamenti a cui il decreto è stato sottoposto in commissione finanze a Montecitorio. A cominciare dall’ultima modifica (si veda ItaliaOggi di ieri) che ha fatto ricadere interamente sui comuni il peso finanziario della decisione di applicare l’aliquota prevista per l’abitazione principale agli immobili posseduti da anziani o disabili stabilmente residenti in istituti di ricovero e case di cura.
Ma anche la decisione di prevedere il pagamento tramite bollettino postale a partire però dal saldo di dicembre non convince l’Ifel perché «si rischia di aggiungere confusione a un quadro di avvio dell’Imu già molto complesso».
Criticità vengono poi espresse nei confronti della disciplina dell’Imu per l’anno prossimo (sempre che il tributo, almeno per la prima casa resti in vigore, il che non è affatto scontato dopo l’approvazione da parte della camera di un ordine del giorno che impegna il governo a eliminare l’Imu sull’abitazione principale dal 2013). Il dl stabilisce che dall’anno prossimo le delibere dei comuni con aliquote e detrazioni dovranno essere pubblicate online entro il 30 aprile (e trasmesse al Mef entro il 23 aprile). Diversamente non avranno effetto. Quest’ultimo inciso, secondo l’Ifel, «costituisce una grave lesione delle facoltà di regolamentazione dei tributi comunali» visto che, si fa notare, i ritardi nella deliberazione dei bilanci non dipendono dai comuni, ma dalle regole del patto di stabilità che cambiano ogni anno.

Imposta di soggiorno e imposta di scopo. Un altro nodo critico riguarda l’imposta di soggiorno su cui Anci e Ifel avevano sollecitato il governo a intervenire soprattutto per definire con chiarezza le obbligazioni degli albergatori e il sistema sanzionatorio. Le incertezze su questi aspetti, infatti, stanno frenando l’applicazione dell’imposta, ma il governo non ne ha tenuto conto negli emendamenti al dl fiscale, preferendo invece introdurre un’ulteriore fattispecie, l’imposta di sbarco. L’Ifel è invece soddisfatta delle novità in materia di imposta di scopo che non prevede più l’esigenza di un dpr attuativo e dà più libertà ai comuni sulle modalità applicative.

Patto di stabilità. Al fine di liberare risorse per accelerare lo smaltimento dei residui di parte capitale, è stato introdotto un meccanismo nazionale di compensazione orizzontale, che consentirà ai comuni di tutta Italia (e non solo più, come fino ad oggi, all’interno di ciascuna regione) di scambiarsi spazi finanziari mediante la modifica (migliorativa e peggiorativa) dei propri obiettivi di Patto. Gli enti che cederanno quote, oltre a un Patto più leggero nel biennio successivo, otterranno immediatamente un contributo statale da destinare all’abbattimento del proprio stock di debito. A tal fine, viene stanziato un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro. Per converso, gli enti che otterranno quote aggiuntive dovranno restituirle in due rate annuali di pari importo, in modo da garantire che, per ogni anno, il conto del dare/avere sia in pareggio. Il nuovo strumento non sostituisce, ma si affianca al Patto orizzontale regionale.


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