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I sindaci a Monti: Imu da cambiare
Delrio (Anci), mobilitazione fino al 24 maggio, ma faremo proposte, non disobbedienza fiscale

Protesteranno il 24 maggio in Piazza a Venezia contro una patrimoniale, l’Imu, che di municipale ha soltanto il nome.
Sì, perché gli incassi della imposta più temuta dagli italiani proprietari di casa non finiranno nei forzieri dei comuni, che anzi, di fronte a un aumento delle entrate (rispetto all’Ici) del 133% si vedranno sfilare dalle tasche qualcosa come 2,5 miliardi, dato che i 3,5 miliardi di maggiori introiti assegnati con la nuova tassa non compenseranno i 5,7 miliardi di tagli a carico della amministrazioni municipali.
Così ieri l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani guidata dal presidente Graziano Delrio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il primo cittadino di Roma e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Gianni Alemanno, e il sindaco di Ascoli e delegato alla Finanza locale Guido Castelli, ha lanciato l’allarme su un’imposta considerata sbagliata, iniqua e da correggere prima che sia troppo tardi. «Questa Imu è soltanto di nome un’imposta municipale. È invece una tassa rigida, onerosa e ingiusta e non permette ai comuni di modellarla secondo quelle che sono le necessità dei cittadini. Se lo Stato decide di fare una patrimoniale, cosa che in questi tempi potrebbe essere logico e giusto fare, lo dica chiaramente, non è giusto nascondersi dietro alla faccia dei comuni». Una notazione riservata anche con un forte accento polemico, al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, che ieri di buon mattino, di fronte alla rivolta annunciata dai sindaci contro l’Imu, aveva dichiarato: «Sono ufficiali di governo, hanno funzioni istituzionali ed è bene che non dimentichino mai che portano la fascia tricolore». Ebbene, Delrio ha chiarito che non di illegittima e illegale disobbedienza al fisco si tratta, ma di una giusta mobilitazione per chiedere modifiche immediate all’Imu: «Vorremmo che lo Stato non si ricordasse di noi soltanto quando si tratta di riscuotere le tasse e gestire l’ordine pubblico. Non si preoccupi, il ministro Cancellieri: ci comporteremo da istituzioni, non vogliamo la disobbedienza fiscale, semmai evitare che parta una protesta disordinata». Il presidente dell’Anci ha poi spiegato che i comuni chiedono rispetto e offrono collaborazione. «Il premier Monti ha invitato chi avesse altre idee a esporle e noi chiediamo modifiche immediate all’Imu. Siamo disposti a rinunciare a tutti i trasferimenti statali in modo proporzionale alle entrate dell’Imu, ma gli incassi devono rimanere per intero ai comuni. Deve sparire la quota statale e il governo, se lo ritiene opportuno, potrà istituire una patrimoniale vera e non mascherata». Già, mascherata eppure «reale, con tutti i relativi problemi di sostenibilità, perché al valore degli immobili posseduti può non corrispondere un flusso di reddito in grado di mantenere una sufficiente capacità di spesa», ha aggiunto il presidente dell’Anci. Pronto a lanciare l’allarme perché c’è il rischio «che molti cittadini, anche se prima hanno pagato l’Ici, quest’anno non lo faranno per le difficoltà legate alla crisi». Non è un caso che l’Anci preveda che gli introiti effettivi dell’Imu non raggiungeranno i 21,3 miliardi attesi dal governo. Per questo è molto probabile che l’esecutivo sia costretto ad aumentare le aliquote in modo da garantire che il gettito rispetti le previsioni. E a stangata si aggiungerà stangata, perché i comuni, per finanziare i servizi essenziali, dovranno aumentare dello 0,2% l’aliquota sulle prime casa, ora dello 0,4% e dello 0,3% quella sulle altre abitazioni (ora allo 0,76%). Non è un caso che i leader di Pd, Pdl e Idv, Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano e Antonio Di Pietro abbiano preso le distanze dall’Imu, difesa dal premier Mario Monti, che sulla disobbedienza ha avvertito: «Sarebbe evasione fiscale».


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