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Da tempi lunghi e rate doppio colpo alla cassa

Le ultime novità in tema di Imu e la pubblicazione degli importi (ancora provvisori) del fondo sperimentale di riequilibrio per l’anno 2012 (si veda l’articolo sopra), determineranno con ogni probabilità forti tensioni ai Comuni sul versante delle disponibilità di cassa.
La drastica riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio (ridotto di 4,4 miliardi in un solo anno) e le incertezze sul reale gettito prodotto dalla nuova imposta immobiliare, dovute sia alle stime ministeriali sia alla maggiore rateizzazione del tributo introdotta con la conversione del Dl fiscale, determinano una modifica strutturale dei flussi di cassa dei Comuni.
I trasferimenti fiscalizzati, infatti, sono erogati dal ministero dell’Interno secondo scadenze predefinite (in tre rate corrisposte a marzo, maggio e ottobre), e anticipate rispetto alle scadenze previste per il pagamento dell’Imu, e sono disponibilità certe a favore degli enti locali.
In regime ordinario, benché la modifica della tempistica di incasso dell’Imu rispetto al fondo sperimentale di riequilibrio sia comunque sfavorevole per i Comuni, i flussi di cassa possono essere adeguatamente calibrati e programmati con una maggiore attenzione, adeguando i pagamenti in funzione degli incassi.
Per l’anno 2012, però, la forte contrazione del fondo sperimentale di riequilibrio (circa il 40% a livello complessivo) riduce drasticamente l’afflusso nelle casse degli enti di ingenti somme, senza avere, contestualmente e con certezza, un incremento di gettito di pari importo a titolo di imposta municipale. Prova ne sia l’introduzione, da parte del legislatore, della possibilità di accertare convenzionalmente le stime governative dell’Imu. L’accertamento convenzionale, se garantisce gli enti locali sotto il profilo degli equilibri di bilancio, espone i sindaci a forti criticità in termini di cassa. Il decreto fiscale, infatti, stabilisce espressamente che l’iscrizione delle stime nei bilanci locali non dà diritto al riconoscimento da parte dello Stato dell’eventuale differenza tra gettito accertato convenzionalmente e gettito reale. In sostanza, come peraltro ribadito nell’accordo in sede di conferenza Stato-Città e autonomie locali del 2 marzo scorso, ad oggi non è previsto un incremento della dotazione del fondo sperimentale di riequilibrio.
Nel caso in cui i dati ministeriali risultassero sovrastimati, si rischierebbe nel corso del 2012 una crisi di liquidità del comparto comunale.
In caso di sovrastima, infatti, non resterebbe che attendere febbraio 2013 per rivedere complessivamente, sulla base del gettito Imu a quella data definitivo, la corretta ripartizione a ogni singolo Comune del fondo sperimentale di riequilibrio.
A ciò si aggiungano, come più volte ribadito dal Presidente dell’Anci Graziano Delrio, gli effetti (ad oggi non stimabili) derivanti dalla rateizzazione dell’Imu sia per le abitazioni principali sia per i fabbricati strumentali che, affluiscono direttamente nelle casse dei Comuni e non riguardano la quota statale dell’imposta.

GLI ELEMENTI IN GIOCO

01|FONDO SPERIMENTALE
Il fondo sperimentale assegnato nel 2012 risente dei tagli operati con le manovre del 2011 e degli effetti delle «compensazioni» con il gettito Imu. Questi fattori assottigliano del 40% le tre consuete rate di marzo, maggio e ottobre

02|GETTITO IMU
Il gettito Imu accertato dall’Economia determina ulteriori tagli al fondo di riequilibrio, perché la norma prevede una riduzione pari al maggior gettito Imu rispetto all’Ici del 2009/2010

03|ACCERTAMENTI
La norma prevede l’accertamento «convenzionale» delle grandezze indicate da Economia (Imu) e Interno (fondo di riequilibrio), ma questo aspetto influisce solo sulla competenza, non sulla cassa


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