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Clini: bonus lavoro per la green economy
Ambiente. Il ministro: per il Sistri meglio un ripensamento generale che la proroga

Il ministero dell’Ambiente prova a salire sul treno del decreto sviluppo per promuovere un piano sulla green economy. Le sorti del pacchetto per la crescita sono ancora incerte ma Corrado Clini ritiene ci siano i margini per portare al traguardo l’estensione del bonus fiscale per i neoassunti anche al settore dell’ambiente. «Abbiamo già verificato la copertura con la Ragioneria dello stato, non ci sono problemi».
La proposta di Clini prevede un bonus fiscale per le imprese che assumono giovani impiegati nella protezione del territorio e nella prevenzione del rischio idrogeologico, nella ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di “seconda e terza generazione”, nella ricerca e produzione di tecnologie nel “solare a concentrazione”, “solare termodinamico”, “solare fotovoltaico” e geotermia.
Il credito di imposta si applicherebbe alle regioni diverse da quelle meridionali dell’ex Obiettivo 1, che già godono di un bonus assunzioni: il beneficio fiscale previsto è del 40%, per un massimo di 11.200 euro per ciascun nuovo assunto. Il massimo riconoscibile non può superare i 200mila euro per ciascuna impresa, «per periodo di imposta o frazione di esso». Secondo la proposta, i nuovi assunti devono risultare aggiuntivi e non devono avere più di 35 anni alla data di assunzione e almeno un terzo dei posti disponibili è riservato a giovani laureati che non abbiano più di 28 anni.
«Il saldo netto da finanziare nel biennio – spiega Clini – è di 360 milioni ma stiamo individuato le coperture, in linea con la logica della spending review, recuperando risorse non utilizzate ma ancora disponibili che risalgono alla Finanziaria 2007. È una misura sostenibile che può sostenere l’assunzione a tempo indeterminato di 60mila giovani». Clini non si tira indietro ed entra nella polemica sull’atteggiamento particolarmente severo della Ragioneria dei conti nella valutazione del decreto. «Su questo punto sono in sintonia con il ministro Passera – dice – quando si esamina un incentivo bisogna considerare anche gli effetti sull’economia e le entrate derivanti. Talvolta l’ottica di un mero ragioniere può produrre più svantaggi che vantaggi».
Con il bonus proposto dall’Ambiente, dice Clini, il saldo per la finanza pubblica resta negativo per i primi due anni ma migliora, attestandosi su una media di -100 milioni per anno. Dal terzo anno però il saldo pubblico diventerebbe positivo e a regime si avvicina a 420 milioni l’anno. In conclusione, ragionando in termini cumulati, «l’esborso complessivo sarebbe azzerato dopo appena tre anni dal lancio della misura».
Al preconsiglio di oggi saranno sciolti gli ultimi nodi del decreto. Tra questi, anche la proroga a fine 2013 dell’avvio del Sistri, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti. Per Clini sarebbe più opportuno evitare la proroga e procedere piuttosto a una sospensione che consenta di ripensare il sistema e superare una serie di difficoltà che finora sono emerse e «non appaiono di facile risoluzione».


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