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Lo stop «libera» 300mila aziende
Tracciabilità dei rifiuti. Da subito le imprese hanno espresso dubbi sull'efficacia del nuovo sistema

Anche questa volta il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) non partirà. Il decreto legge Sviluppo, infatti, sospenderà il contratto stipulato a dicembre 2009 tra Minambiente e Selex-Se.ma.
La sospensione riguarderà anche l’obbligo di versare i contributi che le imprese sono tenute a versare per il 2012. È, infatti, necessaria una verifica definitiva sulla reale capacità che ha il Sistri di tracciare i rifiuti.
È questo l’epilogo di una vicenda tristissima che, da due anni e mezzo, vede circa 300mila aziende che producono e gestiscono rifiuti alle prese con un sistema che non è mai stato realmente in grado di rispondere alle esigenze di tracciabilità per le quali era stato creato.
Questa incapacità, resa evidente, ad esempio, dalla inadeguatezza della infrastruttura telematica, dalla complessità delle procedure, dal difficilissimo (quando impossibile) dialogo con il “call center” dedicato, dai codici di accesso apposti in modo illeggibile nelle buste cieche (nel primo periodo), dalle chiavette bisognose di continui “reset”, dalla difficoltà di installazione delle “black boxes” sui veicoli, ha creato profondo disagio nelle imprese tanto da indurle a richiedere continue proroghe della entrata in effettiva operatività del Sistri.
Il sistema, concepito per partire il 13 luglio e il 12 agosto 2010 (in ragione della dimensione aziendale), veniva così prorogato al successivo 1° ottobre, poi al 1° novembre e, infine al 31 dicembre 2010. Ma i problemi continuavano, per giunta aggravati da pesantissime sanzioni che minacciavano una serena conduzione delle operazioni nell’ambito di un passaggio così delicato e in un Paese dove non necessariamente tutte le imprese sono alfabetizzate sotto il profilo informatico.
Il 10 maggio 2011 si svolgeva il “click day”, dagli esiti disastrosi. Si giungeva così alle proroghe del 31 maggio e del 1° settembre 2011. Nel frattempo, con il Dlgs 205/2010, veniva stabilito che le sanzioni decorressero dal momento successivo alla partenza operativa del Sistri. Il clima si faceva meno feroce, ma non per questo i problemi si risolvevano, quasi fossero endemici.
Tutte queste proroghe erano state disposte con decreti ministeriali e reiterarle era piuttosto semplice. Il Dl 138/2011, però, concedeva l’ennesima proroga al 9 febbraio 2012 ma lo faceva con la forza della legge. Pertanto, a fronte del perdurare dei problemi, si rendeva necessario un nuovo intervento di proroga disposta con legge: entrava così in scena il decreto legge “milleproroghe” (216/2011) dove si prevedeva che il Sistri sarebbe partito dal 2 aprile 2012, poi ulteriormente rinviato al prossimo 30 giugno.
A questo punto, mentre nulla è cambiato – a parte le date e qualche pseudo semplificazione – una riflessione serissima non è più rinviabile. La sospensione proposta deve essere lo spunto per fare in modo che il Sistri (o come si chiamerà) funzioni davvero e che sia semplice nella sua gestione informatica e telematica, davvero a portata di click. Diversamente, lasciamolo stare.


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