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Smog, città sempre più oltre i limiti nel nord da 4 anni mai così male

Nel 2011, nei cento capoluoghi in cui è monitorato il pm10, il numero medio di superamenti del valore limite per la protezione della salute umana si attesta a 54,4 giorni, in aumento rispetto agli ultimi anni, nel corso dei quali i valori erano diminuiti dai 68,9 giorni del 2007 ai 44,6 giorni del 2010. L’incremento è in parte dovuto all’andamento dei fattori meteo-climatici nell’Italia settentrionale, soprattutto nella pianura padana. ma anche la tendenza degli italiani a usare sempre più l’auto: nel 2011 scende leggermente rispetto all’anno precedente (-0,2%), la domanda di trasporto pubblico. Ogni mille abitanti, nel 2011 ci sono circa 614 autovetture. E torna a crescere anche il tasso di motorizzazione: +0,5% rispetto al 2010, dopo due anni di lievi diminuzioni.

Superati i limiti in tutti i grandi comuni. Nel 2011, i giorni di superamento dei limiti del pm10 sono aumentati in quasi tutti grandi comuni a eccezione di Venezia, Catania, Bari, Firenze e Napoli. In particolare a Verona, Milano, Trieste, Roma e Torino, dove si sono registrati incrementi tra i 27 e i 60 giorni in più di superamento dei limiti durante l’anno. Gli unici grandi comuni che rimangono al di sotto delle 35 giornate sono Genova, Catania e Bari.

Nord, da quattro anni mai così male. Solo il 17,4% dei capoluoghi del Nord che hanno effettuato il monitoraggio per il pm10 non ha superato la soglia delle 35 giornate, oltre le quali sono obbligatorie per legge misure di contenimento e di prevenzione
delle emissioni di materiale particolato (quali la limitazione della circolazione). Nel 2010 la quota del Nord era pari al 31,1%, ma il quadro disegna una situazione negativa dei capoluoghi settentrionali che non si registrava da almeno 4 anni. Anche nei capoluoghi del Centro, sia pur contenuto, si rileva un peggioramento, mentre nel Mezzogiorno si conferma il trend di lento miglioramento in atto negli ultimi anni.

Siracusa nella top ten del pm10. I primi dieci comuni per numero di giorni di superamento del pm10 sono tutti del Nord, con Torino e Milano in prima e terza posizione. L’eccezione è Siracusa in seconda posizione. In queste città del Nord, escludendo la sola Alessandria, è stato anche registrato il superamento del margine di tolleranza del valore limite previsto dalla normativa per l’anno di riferimento per il pm2,5 (27,9 µg/m3).

Dalla mappa dei capoluoghi ricavata in base ai giorni di superamento del pm10, emerge una variazione decrescente partendo dal Nord e passando per il Centro-Sud. La mappa del limite di tolleranza per il pm2,5, produce una variazione decrescente tra pianura padana e resto d’Italia, ma bisogna considerare che nel mezzogiorno il pm2,5 viene monitorato in un numero molto ridotto di capoluoghi (12 su 47).

Motorizzazione. Come si diceva all’inizio, oltre ai fattori climatici è la motorizzazione a incidere sul livello di particolato nelle città. Dopo due anni di lievi diminuzioni, il tasso di motorizzazione (numero di autovetture per mille abitanti) dei comuni capoluogo di provincia è tornato ad aumentare (+0,5% rispetto all’anno precedente) ed è di circa 614 autovetture per mille abitanti.

Dal 2000, il valore più elevato si è registrato nel 2003 (639,3 autovetture per mille abitanti), il minimo nel 2000 (606,8). I capoluoghi di provincia che hanno fatto registrare più di 700 autovetture per mille abitanti sono 11 (9 nel 2010): Aosta (2.168,2 per mille abitanti), Viterbo (754,4), l’Aquila (745,1), Frosinone (728,2), Latina (727,8), Catania (721,7), Potenza (714,5), Vibo Valentia (710,6), Nuoro (705,5), Olbia (703,6) e Rieti (702,1).

Ma il tasso di motorizzazione risulta elevato quasi ovunque: sono, infatti, 74 i comuni capoluogo di provincia con più di 600 autovetture per mille abitanti. I valori meno elevati dell’indicatore, (meno di una autovettura ogni due abitanti) si riscontrano invece a La Spezia (498,3), Genova (465,1) e Venezia (412,2). Risulta ancora leggermente predominante la presenza di autovetture più inquinanti; il tasso di motorizzazione delle autovetture euro 0, euro i, euro ii e iii è pari a 325,8, mentre per le autovetture euro iv e v è pari a 287,9.

La densità veicolare, calcolata considerando i mezzi adibiti sia al trasporto di persone sia al trasporto di merci, è pari a 725,9 veicoli per km quadrato di superficie comunale (valore medio riferito al complesso dei comuni capoluogo di provincia), con un aumento dell’1,1% rispetto al 2010.

In 49 comuni si riscontra una densità veicolare superiore alla media, con il valore massimo a Napoli (6.323,2), seguita da Milano (5.313,5), Torino (5.248,0), Aosta3 (4.582,7), Palermo (3.488,0), Monza (3.090,6), Pescara (3.064,4) e Firenze (3.014,3). Bassi valori di densità veicolare (inferiore ai 100 mezzi per km quadrato) caratterizzano Enna (66,9) e molti capoluoghi della Sardegna: Iglesias (94,9), Lanusei (88,9), Sanluri (74,7), Villacidro (61,7) e Tempio Pausania (51,9).


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