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Più tempo per Imu e addizionali
Finanza locale. Ufficializzato il rinvio al 31 ottobre della data entro cui i Comuni dovranno approvare i preventivi 2012

I sindaci avranno tempo fino al 31 ottobre per fissare le aliquote di Imu, addizionale Irpef, Tarsu, imposta sulla pubblicità, tassa per l’occupazione di suolo pubblico e così via: sull’intero panorama della finanza locale, però, continuano a dominare le incertezze sul reale gettito della nuova imposta immobiliare, e sul meccanismo che in base al decreto «Salva-Italia» (articolo 13, comma 17 del Dl 201/2011) dovrebbe distribuire i tagli ulteriori per «compensare» il surplus rispetto all’Ici 2010.
È questo il risultato del nuovo incontro fra Governo e amministratori locali avvenuto ieri in Conferenza Stato-Città, dove per prima cosa si è deciso (come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) di spostare ancora una volta in avanti il termine entro cui gli enti locali devono approvare i preventivi 2012. La nuova data, 31 ottobre, nasce anche dalle tante novità portate dal decreto legge sulla revisione di spesa, che ha di nuovo trasformato la finanza locale in un cantiere aperto (almeno) fino all’autunno. Il provvedimento, che nei primi giorni della prossima settimana dovrebbe ottenere il via libera definitivo dalla Camera, chiede un taglio ulteriore ai fondi di riequilibrio per 500 milioni, secondo criteri di distribuzione che andranno concordati entro il 30 settembre per evitare la tagliola proporzionata ai consumi intermedi prevista in automatico entro il 15 ottobre. Sul versante del Patto di stabilità, va poi avviata la macchina degli interventi regionali, con l’incentivo da 800 milioni di euro ai Governatori che liberano spazi finanziari per i Comuni, e va completato lo scambio di quote «orizzontale» fra municipi in surplus ed enti in difficoltà, ed entrambi i meccanismi sono destinati a chiudersi fra settembre e ottobre.
In un quadro così mobile, il preventivo diventa naturalmente un esercizio teorico, ma va ricordato che il nuovo termine trascina con sé anche la possibilità di rivedere tutte le proprie decisioni tributarie: viene così superata di slancio, tra l’altro, la data prevista dalla legge nazionale per l’ultima revisione in fatto di Imu, con la norma del «Salva-Italia» che dava tempo ai Comuni fino al 30 settembre per rivedere le aliquote alla luce dei risultati di gettito dell’acconto.
Proprio l’imposta immobiliare, però, rappresenta uno dei capitoli più spinosi, al punto che ieri in Conferenza non è arrivata l’intesa sul riparto del fondo sperimentale di riequilibrio. Il sistema prevede di tagliare il fondo della quota di gettito Imu che supera i livelli dell’Ici 2010, ma secondo gli amministratori locali i calcoli dell’Economia sono viziati una sovrastima di 1,6 miliardi: 1,1 miliardi sono a carico dell’Imu (si veda Il Sole 24 Ore del 24 luglio), per 800 milioni che si perdono tra immobili fantasma, stop ai versamenti nelle aree colpite dal terremoto e ritardati pagamenti, e per altri 300 dall’imposta sugli immobili dei Comuni prevista a dicembre ma cancellata a marzo dal decreto sulle semplificazioni fiscali. Altri 464 milioni, invece, secondo l’associazione dei Comuni derivano da una sottostima dell’Ici 2010 nei dati Istat di dicembre, che nel confronto con l’Imu aumenta quindi il taglio. L’intesa fra Governo e Comuni è un passaggio obbligato, in base all’accordo del 1° marzo, per avviare l’assegnazione del fondo, ma l’appuntamento di ieri conferma che l’obiettivo appare ancora lontano.
La questione è tutt’altro che secondaria, a causa anche dei problemi di cassa che si incontrano nei Comuni dove la prima rata Imu è stata meno ricca di quanto previsto inizialmente. Si tratta, secondo i calcoli dei sindaci, di circa 2100 enti (più di un Comune su quattro), e in 950 casi la situazione della cassa è particolarmente critica. Per questa ragione, si profila un taglio dei tempi nei conguagli ai fondi di riequilibrio per gli enti che hanno ricevuto meno Imu, e che dovrebbero vedersi arrivare la cifra aggiuntiva nella prima metà di settembre (il decreto è già alla firma del ministro).

La situazione

01|IL CALENDARIO
La Conferenza Stato-Città ha deciso di rinviare al 31 ottobre il termine di presentazione dei bilanci preventivi 2012 degli enti locali (ora un decreto del ministero dell’Interno ufficializzerà la nuova data). La scadenza per la chiusura dei preventivi porta con sé i termini per definire le aliquote di:
Imu
Tarsu
Addizionale Irpef
Tosap (occupazione suolo pubblico)
Imposta sulla pubblicità
Imposta di soggiorno
Imposta di scopo
Segue lo stesso calendario anche la definizione dei regolamenti tributari, con esenzioni e discipline locali

02|LE CAUSE
A spingere ancora una volta in avanti la data ultima di presentazione dei bilanci comunali sono le molte incertezze che dominano la finanza locale. In particolare:
8Nuovo patto regionalizzato verticale introdotto dal Dl sulla revisione di spesa: la procedura si chiude il 10 settembre
8Patto «orizzontale» nazionale con scambio di spazi finanziari fra i Comuni: la procedura, rivista dal Dl sulla revisione di spesa, si chiude il 5 ottobre
8Ulteriori tagli al fondo di riequilibrio chiesti dal Dl sulla revisione di spesa: la procedura si chiude il 15 ottobre
8Definizione dei gettiti Imu 2012 per Comune


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