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Crescita, decreto bis entro il 20 settembre
Il piano in due fasi: si parte con digitale e start up, poi concorrenza e legge Pmi

Tempi stretti per mettere in cantiere, e definire in sede parlamentare, l’ultima tranche del programma governativo sulla crescita. Dal consiglio dei ministri di venerdì scorso non sono emerse proposte dirompenti, che la linea del rigore impone di rinviare ulteriormente come nel caso del taglio del cuneo fiscale sul lavoro e del credito di imposta per la ricerca. Ma è già in cottura un pacchetto di misure principalmente a costo zero.
Nelle ultime ore gli staff dei ministri competenti sulle varie materie hanno praticamente definito la tabella di marcia. La prossima riunione di Palazzo Chigi avrà al centro il decreto sulla sanità ma non è escluso almeno un primo giro di tavolo per i dossier più caldi del ministero dello Sviluppo economico: agenda digitale e start up. È da qui infatti che Passera intende avviare il programma di fine anno, probabilmente con la formula di un unico decreto legge, da approvare entro il 20 settembre, che consentirebbe di affrontare con minori ansie e maggiore velocità la navigazione parlamentare. Sull’agenda digitale, in particolare, il governo è chiamato a dare un segnale concreto in tempi rapidi sia perché sollecitato dalla Commissione europea (il commissario Neelie Kroes ha messo in evidenza il ritardo italiano) sia perché ha già subito il sorpasso in Parlamento con l’approvazione da parte della commissione Trasporti e tlc della Camera del testo unificato delle proposte di legge presentate da Paolo Gentiloni (Pd), Roberto Rao (Udc) e Antonio Palmieri (Pdl). Al pacchetto per l’Italia digitale dovrebbero essere inoltre affiancate le proposte della task force di dodici esperti che il ministero ha creato lo scorso aprile per favorire la nascita di nuove imprese (si veda Il Sole 24 Ore del 17 luglio).
Energia e semplificazioni
Di questo, e degli altri temi per la crescita, si parlerà nell’incontro in programma il 5 settembre tra il premier Mario Monti e le organizzazioni di banche e imprese. Nella road map dello Sviluppo economico risulta in prima fila anche il dossier energia, con la nuova strategia nazionale da approntare entro settembre. Il testo è già pronto e fissa i nuovi obiettivi all’indomani del taglio agli incentivi rinnovabili: si va dall’allargamento dei margini per le trivellazioni all’accelerazione della realizzazione dei rigassificatori.
Tra i capitoli più corposi della tabella di marcia figura sicuramente il nuovo decreto semplificazioni, che ha nel ministro della Pa Filippo Patroni Griffi il titolare con il supporto del dicastero dello Sviluppo economico. Sarà proprio questo uno dei piatti forti dell’incontro del 5 settembre, quando si riprenderà il filo delle proposte che proprio dalle aziende erano giunte un mese fa. Nel documento del 1° agosto le associazioni imprenditoriali inserirono tra le priorità per la crescita temi come la semplificazione e un ulteriore sviluppo dei contratti di rete. Il primo è oggetto da diverse settimane di tavoli tecnici che entro l’anno produrranno un nuovo provvedimento; il secondo è destinato con molte probabilità ad entrare nella legge annuale per le Pmi che, con ritardo rispetto alla scadenza originariamente fissata per lo scorso 30 giugno, il governo dovrebbe portare al traguardo nel giro di tre mesi.
Liberalizzazioni e aeroporti
Con destino opposto a quello della legge sulle Pmi, il ddl annuale per la concorrenza potrebbe invece essere presentato dal governo in anticipo. Non all’inizio del 2013, quando l’avvicinarsi delle elezioni renderebbe quasi impossibile un’operazione destinata a toccare settori e interessi presidiati dalle lobby, ma già entro ottobre. Almeno, è questa l’intenzione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà che coordina il dossier: sanità, beni culturali e poste i settori al centro dell’intervento.
Arriveranno a breve distanza, entro l’anno, il programma per l’internazionalizzazione con lo sportello unico per l’attrazione degli investimenti dall’estero e il piano aeroporti che prima del via libera definitivo sarà sottoposto a una fase di consultazione pubblica.

La tabella di marcia

AGENDA DIGITALE
Probabile l’accorpamento con il provvedimento sulle start up. Sull’agenda digitale il governo è chiamato a dare un segnale concreto in tempi rapidi anche perché sollecitato dalla Ue (il commissario Neelie Kroes ha messo in evidenza il ritardo italiano)
AL TRAGUARDO ENTRO
settembre

PIANO ENERGETICO
La nuova Strategia energetica fissa i nuovi obiettivi all’indomani del taglio agli incentivi rinnovabili: si va dall’allargamento dei margini per le trivellazioni all’accelerazione della realizzazione dei rigassificatori
AL TRAGUARDO ENTRO
settembre

LEGGE CONCORRENZA
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà punta ad anticipare a ottobre la legge annuale 2013 per la concorrenza. Sanità, beni culturali e poste i settori che al momento sarebbero al centro dell’intervento
AL TRAGUARDO ENTRO
ottobre

LEGGE PMI
Con ritardo rispetto alla scadenza originariamente fissata per lo scorso 30 giugno, il governo dovrebbe portare al traguardo nel giro di tre mesi la legge annuale per le Pmi, un obbligo introdotto dallo Statuto delle imprese
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novembre

INVESTIMENTI ESTERI
Il governo lavora alla creazione di un «interlocutore unico» presso il ministero dello Sviluppo economico per l’accompagnamento e il supporto agli investitori (Desk Italia) per investimenti di valore significativo e strategico
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dicembre

PIANO AEROPORTI
Prima una consultazione pubblica, poi il varo entro l’anno del piano per gli aeroporti. È questo il programma del ministero per le Infrastrutture e i trasporti. Si punta a una crescita media annua del traffico intorno al 3 per cento
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dicembre


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