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Per la «fase 2» dote da 4 miliardi
Varo anticipato. A settembre il «collegato»

Varare la legge di stabilità già a fine settembre insieme al collegato sulla fase due dalla spending review. Che dovrà raccordarsi al processo attuativo della prima tranche della revisione della spesa. Al ministero dell’Economia si sta abbozzando, in sinergia con Palazzo Chigi, una tabella di marcia sui prossimi passi operativi che dovrà muovere il Governo tenendo conto dell’Agenda sulla crescita stilata dal premier Mario Monti venerdì scorso. La priorità resta quella di trovare le risorse per evitare del tutto nel 2013 l’aumento dell’Iva, già congelato fino a giugno. Per centrare questo obiettivo l’asticella della “spending 2” potrebbe salire fino a 4 miliardi, ovvero due terzi dei 6 miliardi necessari.
Gli altri 2 miliardi dovrebbero arrivare da una parte dalla dote che garantiranno il riordino delle agevolazioni fiscali (si ipotizzano non meno di 2 miliardi) e il piano Giavazzi sugli incentivi alle imprese (si parla di 1,5 miliardi). In tutto 3,5 che si andrebbero ad aggiungere ai 4 della spending, facendo salire le risorse utilizzabili a quota 7,5 miliardi. Essendone 6 già ipotecati dallo stop all’Iva, rimarrebbe un miliardo e mezzo a disposizione delle prime misure per la crescita e per il sostegno alle famiglie più numerose e delle fasce più povere. Ma, considerando anche la necessità di avere una sorta di “riserva” a disposizione per altre voci e per coprire eventuali imprevisti, come ad esempio la gestione di nuove crisi aziendali nel corso dell’autunno o nuove risorse da destinare alle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto, la dote complessiva da ricavare potrebbe lievitare a 8-9 miliardi. Anche se, almeno per quanto riguarda la questione del sisma in Emilia Romagna, il ministro Vittorio Grilli ha già fatto capire che oltre la proroga a novembre per l’esenzione dei pagamenti fiscali non si dovrebbe andare.
In ogni caso al ministero dell’Economia i tecnici sono già al lavoro soprattutto sulla spending review. Con l’obiettivo anzitutto di accelerare il più possibile la fase attuativa del primo troncone della revisione della spesa in collaborazione con la task force della quale fanno parte i ministri Piero Giarda e Filippo Patroni Griffi e il sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà. È poi stata avviata la fase preparatoria della “spending 2”. Che potrebbe essere realizzata con un processo in più tappe per consentire alle singole amministrazioni di indicare a Giarda e al Tesoro gli interventi più adatti sulla base degli effetti delle prime misure attuative in arrivo nelle prossime settimane. Quello che è già certo è che con la nuova fase di revisione della spesa sarà ridisegnato gran parte dello schema di funzionamento della Pa a livello centrale e degli uffici disseminati sul territorio.


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