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La priorità è attuare la spending
Si parte da statali e sanità - Sprint del Governo per completare le altre riforme varate

La parola d’ordine del Governo è accelerare. E i vari ministeri si stanno attrezzando per velocizzare l’emanazione dei circa 350 provvedimenti attuativi che ancora mancano all’appello sui quasi 400 previsti dalle riforme varate dal salva-Italia a oggi. Le tappe da rispettare saranno scandite da un cronoprogramma in via di definizione. La priorità verrà data alla “messa in sicurezza” della fase 1 della spending review che passa soprattutto dal varo della legge di stabilità e dalle intese su pubblico impiego e sanità. Ma sono imminenti anche decine di atti collegati a decreti più “datati” come il semplifica-Italia e il cresci-Italia.
È il caso, ad esempio, di una disposizione molto pubblicizzata, che ha fatto da portabandiera del Dl semplificazione: i cambi di residenza in tempo reale. Di fatto la norma è già operativa dal 9 maggio grazie a una circolare che ne ha chiarito la prima applicazione. Perché il quadro si completi occorre, però, il regolamento attuativo, frutto del lavoro combinato del Viminale e di Palazzo Vidoni. Il documento ha già terminato l’iter, è stato firmato dal capo dello Stato e attende solo la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”.
A settembre dovrebbe, invece, veder la luce il regolamento che snellisce lo scambio di pratiche di competenza delle Pa, trasferendone una buona parte dalla carta al digitale. Si tratta di circa 7 milioni di atti che ogni anno viaggiano da un ufficio pubblico all’altro. L’istruttoria del regolamento attuativo è stata completata e ora si deve predisporre il provvedimento. Operazione che, però, è resa più semplice dall’esperienza maturata in questi mesi di prima applicazione del cambio di residenza telematico. E sempre entro il mese prossimo è atteso il regolamento sull’autorizzazione unica ambientale semplificata, che dovrebbe rendere più facile la vita delle Pmi. La fase di attuazione si sarebbe dovuta concludere entro il 10 agosto, ma ha avuto uno slittamento per via del complesso iter. I tecnici ministeriali stanno elaborando il testo definitivo dopo che Sviluppo, Ambiente e Funzione pubblica ne hanno messo a punto uno che a luglio è stato sottoposto alle associazioni imprenditoriali, le quali hanno fornito i propri suggerimenti.
Occorrerà, invece, un po’ più di tempo per la banca dati dei lavori pubblici, che necessita di un provvedimento dell’Autorità per i contratti pubblici. Il database consentirà alle imprese che partecipano alle gare di non presentare più volte gli stessi documenti: oggi, in media, un’azienda lo fa 27 volte in un anno. Occorre, però, un nuovo sistema informativo che consenta i collegamenti tra tutte le Pa interessate. A tal riguardo, l’Authority ha già ha avviato il confronto sulle modalità per lo scambio dei dati con i soggetti coinvolti. Il frutto di questi incontri confluirà, poi, nel regolamento.
Più certo è, invece, il timing della semplificazione dei controlli sulle imprese, evitando duplicazioni e attuandoli secondo il criterio della proporzionalità. È stata completata la ricognizione delle migliori pratiche adottate a livello internazionale sulle verifiche alle imprese e ora si tratterà di approntare con le regioni le linee guida dei futuri controlli. Linee guida che vedranno la luce a ottobre e, a seguire, i regolamenti.
In via di messa a punto anche le modalità per il rilascio semplificato del contrassegno invalidi (si stanno individuando le tipologie di invalidità ulteriori rispetto a quelle già indicate nel semplifica-Italia) e quelle per l’attuazione della disposizione che consente agli extracomunitari l’autocertificazione per i dati contenuti nel casellario giudiziale, che andrà a regime dal 1° gennaio 2013.
Tra i ministeri più coinvolti nell’attuazione c’è sicuramente l’Economia. In cima ai pensieri di via Venti settembre c’è la realizzazione degli obiettivi della spending. La sua efficacia è legata a doppio filo al Ddl sulla legge di stabilità che deve arrivare in parlamento entro il 15 ottobre e che conterrà, ad esempio, la ripartizione “qualitativa” dei sacrifici dei vari ministeri. Restando in area spending vanno poi ricordati i Dpcm sul taglio degli organici nel pubblico impiego attesi entro il 31 ottobre e ritenuti fondamentali per capire in quali aree della Pa si configureranno gli esuberi. Senza tralasciare le intese core sulla sanità: dal Patto salute 2013-2015, da emanare entro il 15 novembre dopo un confronto con le regioni che si annuncia difficile, al nuovo sistema di remunerazione della filiera farmaceutica, che va messo nero su bianco entro la stessa data.
Particolarmente impegnati nella corsa all’attuazione si annunciano anche i ministeri dell’Istruzione e dello Sviluppo. Il primo si sta concentrando sulle linee guida per l’autonomia scolastica e la formazione tecnico-professionale citate dal Dl semplificazioni; il secondo sta per completare la riorganizzazione dell’Ice. Degno di nota, infine, anche il lavoro dei Beni culturali per fare diventare operative alcune norme contenute nel semplifica-Italia. A fine settembre saranno pronte le linee guida per la sponsorizzazione dei restauri dei monumenti, anche se in realtà quella disposizione poteva essere applicata da subito con un atto interno delle soprintendenze, che però hanno preferito attendere il “pronunciamento ministeriale”.


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